Repubblica Democratica del Congo: di nuovo stupri di massa

27 Agosto 2010

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Amnesty International si è detta sconcertata per le notizie di stupri di massa e altre violenze sessuali commesse a Walikale, nella regione del Nord Kivu, tra il 20 luglio e il 2 agosto.

Secondo le Nazioni Unite, più di 150 donne in 13 villaggi sono state vittime di stupri organizzati e sistematici per mano di gruppi armati, comprese le Forze di liberazione democratiche del Ruanda (Fdlr).

Gli attacchi sono avvenuti solo qualche settimana dopo il rinnovo, da parte del Consiglio di sicurezza, del mandato della Missione Onu nel paese, che ha il compito di sostenere il governo nella protezione dei civili, anche da tutte le forme di violenza sessuale e di genere. Nel rinnovo del mandato, il Consiglio di sicurezza ha posto l’accento sulla priorità da accordare a questa protezione rispetto agli altri incarichi della Missione.

Amnesty International ha sollecitato il governo della Repubblica Democratica del Congo e l’Onu a compiere tutti gli sforzi possibili per fornire trattamenti sanitari e psicologici immediati alle sopravvissuti, ai testimoni e alle loro comunità. Per far sì che i responsabili siano portati di fronte alla giustizia, le prove (comprese le deposizioni di testimoni) dovranno essere protette e salvaguardate.

Amnesty International ha chiesto inoltre che sia garantito pieno risarcimento ai sopravvissuti. È necessario rafforzare il fragile sistema di giustizia nazionale e tra gli sforzi da compiere ci sono quelli di impartire formazione alle autorità nazionali, affinché possano svolgere indagini effettive ed esercitare l’azione penale per i reati di violenza sessuale, e di rimuovere gli ostacoli alla ricerca di giustizia da parte dei sopravvissuti.