Durante le feste possiamo riabbracciare le nostre persone care.
Questo non vale per le attiviste e gli attivisti detenuti contro la loro volontà.
Questo non vale per Julian Assange, Narges Mohammadi, Aleksandra Skochilenko e Ahmadreza Djlali.
Julian Assange
Julian Assange è detenuto a Londra in isolamento in attesa di una decisione sull’estradizione negli Stati Uniti, con pesanti ricadute sulla sua salute mentale e fisica.
La sua colpa? Aver pubblicato documenti segreti nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks e aver difeso la libertà di espressione giornalistica.
Narges Mohammadi
La Nobel per la Pace 2023 Narges Mohammadi è incarcerata arbitrariamente, torturata e privata di cure mediche essenziali per aver lottato contro l’oppressione in Iran.
Le autorità giudiziarie iraniane, su istruzione degli agenti del Ministero dell’intelligence, stanno sottoponendo la difensora dei diritti umani Narges Mohammadi a tortura e maltrattamenti.
Aleksandra Skochilenko
Aleksandra Skochilenko è stata condannata a sette anni di carcere in Russia per aver informato i cittadini russi sull’invasione dell’Ucraina.
Ha subito molestie e maltrattamenti terribili. Continuiamo a fare pressione per chiedere l’annullamento della sentenza.
Ahmadreza Djlali
Ahmadreza Djalali è condannato a morte in via definitiva in Iran. Accusato di “spionaggio”, è detenuto in condizioni disumane e sottoposto a continue torture dalle autorità.
È a grave rischio esecuzione in Iran per “corruzione sulla terra” in un contesto in cui le autorità iraniane stanno intensificando l’uso della pena di morte come strumento di repressione politica.
Amnesty International, con il suo impegno incessante per i diritti umani, non dimentica le situazioni di ingiustizia come quelle di Julian Assange, Narges Mohammadi, Aleksandra Skochilenko e Amadreza Djlali. Lavoriamo instancabilmente per dare voce a chi non può parlare e per combattere le ingiustizie in tutto il mondo. #Riempiilvuoto, sostieni Amnesty International e difendi il loro diritto di tornare a casa.