25 rifugiati siriani “hanno disperato bisogno di assistenza”

8 Giugno 2017

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25 rifugiati siriani sono intrappolati in un’area desertica al confine tra Marocco e Algeria, cui viene negato l’accesso alla procedura d’asilo e la sempre più urgente assistenza umanitaria. Le autorità del Marocco non stanno adempiendo all’obbligo internazionale di dare loro protezione.

“Negando all’Unhcr di incontrare i rifugiati, le autorità marocchine stanno venendo meno ai loro obblighi internazionali – ha denunciato in una nota ufficiale Heba Morayef, direttrice delle ricerche sull’Africa del Nord di Amnesty International –. Si tratta di rifugiati fuggiti dal bagno di sangue e dai bombardamenti della Siria cui il governo del Marocco deve garantire il diritto di chiedere asilo”.

I 25 siriani, tra cui 10 bambini, sono bloccati da due mesi in una zona cuscinetto in territorio marocchino, a un chilometro dall’oasi di Figuig e a cinque chilometri dal Beni Ounif, in Algeria. Finora sono riusciti a sopravvivere grazie a forme di assistenza informali favorite dalla polizia di frontiera del Marocco, che avrebbe però cambiato atteggiamento a partire dal 2 giugno e che finora non ha consentito l’ingresso nella zona alle organizzazioni per i diritti umani e di assistenza umanitaria, compreso l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr).

Rifugiati siriani intrappolati: la cronologia dei fatti

  • Il gruppo si era inizialmente mosso dal Libano verso il Sudan, poi si era diretto in Libia e in seguito in Algeria con l’intenzione di entrare in Marocco. Dopo un primo tentativo, fallito, di raggiungere Figuig, il 17 aprile erano stati respinti nella zona cuscinetto.
  • Il 22 aprile le autorità marocchine hanno accusato l’Algeria di aver costretto un gruppo di rifugiati siriani a entrare in Marocco. Il giorno dopo le autorità algerine hanno accusato quelle marocchine di aver respinto il gruppo in territorio marocchino.
  • Il 2 giugno le autorità algerine hanno annunciato che avrebbero accolto i rifugiati siriani per motivi umanitari, consentito all’Unhcr di fornire assistenza e facilitato i ricongiungimenti familiari di coloro che hanno parenti legalmente residenti in paesi europei. I 25 rifugiati siriani preferirebbero tuttavia registrarsi in Marocco, dato che quattro di loro hanno parenti in questo paese e vorrebbero trasferirvisi. Gli altri 21 desiderano ottenere il ricongiungimento familiare in Svezia, Belgio e Germania dove hanno stretti legami di parentela.
  • Il 30 maggio l’Unhcr ha espresso preoccupazione per “le condizioni in rapido deterioramento di questo gruppo di vulnerabili rifugiati siriani”, chiedendo ai governi del Marocco e dell’Algeria di garantirgli un percorso sicuro. Il governo marocchino ha finora smentito che i rifugiati siriani si trovino nel suo territorio. Amnesty International ha esaminato mappe e immagini satellitari e, anche grazie alle coordinate Gps, ha potuto accertare che i 25 rifugiati siriani si trovano effettivamente all’interno del Marocco.
  • Il 5 giugno, 10 dei 25 rifugiati siriani sono riusciti ad arrivare a Figuig ma sono stati bloccati e costretti a tornare nella zona cuscinetto. Una delegazione algerina comprendente rappresentanti della Mezzaluna algerina, di Unhcr Algeria e di autorità locali ha raggiunto la zona cuscinetto nei pressi di Beni Ounif per cercare di fornire assistenza umanitaria. Queste persone sono rimaste sul lato algerino del confine e hanno invitato i rifugiati ad attraversare il confine, promettendo loro che avrebbero potuto registrarsi in Algeria. I rifugiati hanno deciso di rimanere nella zona cuscinetto dal lato marocchino della frontiera.

Rifugiati siriani intrappolati: le nostre richieste

Due dei 25 rifugiati siriani soffrono di pressione alta e uno ha problemi ai reni ma le autorità marocchine non hanno fornito loro alcuna cura medica né hanno consentito l’accesso ai medici delle organizzazioni per i diritti umani che hanno provato a raggiungerli. I rifugiati dormono in rifugi improvvisati che non li preservano da temperature che arrivano anche s 45 gradi e dalla minaccia di attacchi dei serpenti.

“Invece di rimandare i rifugiati siriani nella zona cuscinetto, blindata e desertica, in condizioni sempre peggiori, le autorità marocchine dovrebbero fornire assistenza umanitaria d’urgenza e permettere alle agenzie di soccorso umanitario di raggiungerli per rendersi conto delle loro necessità. Non può esservi alcuna giustificazione per negare ai rifugiati l’accesso al cibo e all’acqua”, ha sottolineato Morayef.

Abbiamo sollecitato le autorità marocchine a non mettere in pericolo la vita dei 25 rifugiati lasciandoli nella zona cuscinetto in condizioni durissime e senza assistenza umanitaria. Il governo del Marocco dovrebbe farli entrare nel suo territorio e consentire loro di esercitare il diritto a chiedere asilo presso l’ufficio dell’Unhcr in Marocco.