Rischio di ‘catastrofe dei diritti umani’ in Costa d’Avorio

1 Aprile 2011

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Con le forze leali ad Alassane Ouattara, il presidente riconosciuto dalla comunità internazionale, entrate ormai nella capitale commerciale del paese, Abijan, Amnesty International teme che la crisi umanitaria già in atto in Costa d’Avorio possa precipitare ulteriormente in una ‘catastrofe dei diritti umani’.

Amnesty International, una cui delegazione è attualmente presente in Costa d’Avorio, ha chiesto a tutte le parti in conflitto di cessare immediatamente di colpire la popolazione civile, per la cui protezione la comunità internazionale deve adottare misure urgenti.

Alla fine di marzo le Forze repubblicane di Ouattara hanno lanciato un’offensiva contro le forze del presidente uscente, Laurent Gbagbo, che rifiuta di cedere il potere. Al centro e all’ovest del paese, la violenza ha conosciuto un’ulteriore escalation, grazie anche alla presenza di mercenari e al reclutamento di milizie prive di addestramento:  i Giovani patrioti fedeli a Gbagbo hanno annunciato di aver arruolato 20.000 nuovi soldati.

La situazione si fa sempre più drammatica nella città di Duekoe, al centro di attacchi e rappresaglie di estrema violenza negli ultimi giorni di marzo. Decine di migliaia di civili, rifugiatisi nella Missione cattolica di Duekoe, hanno bisogno di cibo, acqua, servizi igienico-sanitari e cure mediche.