Archivio privato
Tempo di lettura stimato: 2'
🔴 La corte d’appello dell’Aquila dice no all’estradizione di Anan Yaeesh verso #Israele perché potrebbe subire tortura e altri maltrattamenti e cita anche i nostri rapporti in merito. Negata la scarcerazione per altre indagini in corso in Italia. https://t.co/zAdQbqAgg6
— Amnesty Italia (@amnestyitalia) March 13, 2024
In una lettera inviata l’11 marzo al ministro della Giustizia Carlo Nordio, Amnesty International ha espresso profonda preoccupazione per il procedimento di estradizione verso Israele attualmente in corso nei confronti di Anan Ya’eesh, un cittadino originario di Tulkarem, nella Cisgiordania occupata, e legalmente residente in Italia.
Amnesty International ritiene che, a causa della natura sistematica della tortura e degli altri maltrattamenti nei confronti dei palestinesi condannati o in attesa di giudizio nelle carceri israeliane, se estradato Anan Ya’eesh rischierebbe di essere torturato o sottoposto ad altri maltrattamenti.
Se autorizzata, l’estradizione di Anan Ya’eesh violerebbe dunque gli obblighi di diritto internazionale dell’Italia, in particolare il principio di non-refoulement (non respingimento), che sanciscono il divieto di trasferire una persona in un luogo dove rischierebbe concretamente di subire gravi violazioni dei diritti umani, quali sono la tortura e gli altri maltrattamenti.
Il divieto di tortura e di altri maltrattamenti e l’obbligo di non respingimento, ha sottolineato Amnesty International, sono assoluti e non consentono alcuna eccezione, neanche per motivi di sicurezza nazionale.