“Ritirate la legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong”, lo chiedono alla Cina 86 Ong

17 Giugno 2020

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Alla vigilia della riunione del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, Amnesty International e altri 85 gruppi della società civile hanno chiesto alle autorità cinesi di ritirare la proposta di legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong, che se entrasse in vigore costituirebbe un devastante assalto ai diritti umani.

La legge potrebbe essere approvata entro la fine di giugno ed essere rapidamente applicata per reprimere le libertà a Hong Kong.

Nella lettera indirizzata al Comitato permanente, le 86 Ong affermano: “Anche se gli specifici contenuti della proposta di legge sono in gran parte ignoti, quello che sappiamo è sufficiente per temere che essa minerà i diritti e le libertà fondamentali della popolazione di Hong Kong. Le disposizioni del tutto vaghe previste criminalizzeranno qualsiasi critica nei confronti del governo e saranno usate contro chiunque voglia pretendere e difendere in modo pacifico i suoi diritti umani“.

Tra le azioni che verranno considerate reato figurano “la divisione”, “la sovversione”, “il terrorismo” e “attività di stranieri e interventi esterni negli affari interni di Hong Kong”.

La legge consentirà al governo cinese di costituire organismi per “proteggere la sicurezza nazionale” di Hong Kong, “fino al punto in cui potrà essere necessario”, come ad esempio il ministero per la Sicurezza dello stato e l’ufficio per la Sicurezza nazionale presso il ministero per la Pubblica sicurezza, già noti in Cina per arresti arbitrari e torture.

La legge entrerebbe in vigore a Hong Kong attraverso una mera promulgazione, ignorando il Consiglio legislativo della città e senza alcuna significativa consultazione pubblica.

Il ministro per la Sicurezza di Hong Kong, dal canto suo, ha dichiarato che la legge verrà applicata dalla polizia “sin dal primo giorno” della sua entrata in vigore. Fonti del Comitato permanente non hanno escluso che potrà essere applicata persino retroattivamente.

A sua volta la segretaria alla Giustizia Teresa Cheng ha affermato che potrebbe essere istituito un “tribunale speciale” per giudicare casi relativi alla sicurezza nazionale “per aiutare i giudici a muoversi in terreni inesplorati”.