A Roma il 33° Consiglio internazionale di Amnesty International

11 Agosto 2017

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In Italia dall’11 al 15 agosto il 33° Consiglio internazionale di Amnesty International. Sedie vuote per presidente e direttrice della sezione turca ancora in carcere. Da Roma si rinnova l’appello per salvare le vite nel mediterraneo

Il Consiglio internazionale (International Council Meeting – ICM) di Amnesty International, massimo organo decisionale del movimento per i diritti umani, si svolge per la seconda volta in Italia, dopo la riunione tenutasi a Rimini nel 1982.

Oltre 450 persone tra attivisti, soci e sostenitori provenienti da 79 sezioni e strutture nazionali di ogni parte del mondo si riuniscono da oggi a Roma per discutere e adottare le linee strategiche pluriennali internazionali di Amnesty International.

Questa mattina, in apertura dei lavori del 33° ICM, che si svolgeranno tradizionalmente a porte chiuse, hanno portato il proprio saluto la presidente dell’esecutivo internazionale, Nicole Bieske, e il presidente della sezione ospitante, Antonio Marchesi.

Siamo amareggiati nel vedere le sedie vuote dei nostri amici e colleghi della delegazione turca, Taner Kılıç, e Idil Eser: per la prima volta nella storia di Amnesty International, in un singolo paese il presidente e la direttrice di una sezione nazionale sono entrambi in carcere”, ha dichiarato Marchesi. “Devono essere rilasciati immediatamente e senza condizioni, insieme a tutti gli altri difensori dei diritti umani detenuti in Turchia.

L’apertura dell’ICM, che terminerà il 15 agosto, è stata preceduta giovedì 10 dallo Youth Day, un momento di incontro tra tutti i giovani delegati. Domenica 13, tutti i partecipanti rinnoveranno da Roma l’appello all’Europa perché scelga di salvare le vite nel Mediterraneo.

Ulteriori informazioni

Amnesty International è un movimento globale di oltre sette milioni di persone impegnate in campagne per un mondo in cui ogni persona possa godere dei diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e da altri standard internazionali sui diritti umani. È indipendente da qualsiasi governo, ideologia politica, interesse economico o credo religioso e si finanzia principalmente grazie a donazioni di soci e sostenitori e solo in piccola parte da istituzioni private e fondi pubblici, limitatamente a progetti di educazione ai diritti umani. Dal 1961, anno della sua fondazione, ha contribuito al rilascio di oltre 50.000 prigionieri di coscienza.

FINE DEL COMUNICATO

Roma, 11 agosto 2017

Per interviste:

Amnesty International Italia – Ufficio Stampa

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