Russia, arresti di massa fra i sostenitori di Navalny. Amnesty International: “si aggrava la crisi dei diritti umani”

23 Aprile 2021

© Photo by Kirill KUDRYAVTSEV / AFP via Getty Images

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Le autorità russe hanno scatenato un giro di vite nei confronti dei manifestanti pacifici che chiedono la scarcerazione di Aleksei Navalny: durante le proteste avvenute nel paese almeno 1700 persone sono state arrestate, anche con il ricorso all’uso eccessivo della forza, tra cui pistole taser.

Amnesty International chiede il rilascio immediato di tutte le persone detenute per aver esercitato i propri diritti alla libertà di espressione e riunione e la scarcerazione immediata di Aleksei Navalny, detenuto arbitrariamente e privato dell’accesso all’assistenza sanitaria indipendente.

“Mercoledì, nelle città russe, decine di migliaia di manifestanti sono scese in piazza per chiedere di mettere fine alla detenzione arbitraria di Aleksei Navalny. In molte città, come di consueto, le autorità russe hanno risposto con arresti di massa di manifestanti, spesso facendo ricorso all’uso eccessivo della forza. Se Mosca è stata risparmiata dalle violenze della polizia e in quest’occasione non è stato arrestato nessuno, a San Pietroburgo la polizia ha utilizzato pistole taser in maniera indiscriminata e in molti casi i manifestanti detenuti sono stati picchiati”, ha dichiarato Natalia Zviagina, direttrice dell’ufficio di Amnesty International a Mosca.

“Ogni volta che arrestano un manifestante pacifico, le autorità russe spingono il paese sempre più profondamente in una crisi dei diritti umani. Le loro manovre per annientare il dissenso stanno diventando sempre più disperate, dall’attuale detenzione di Navalny e il tentativo di bandire il suo movimento in quanto ‘estremista’ alle violenze e agli arresti di massa con cui hanno colpito i suoi sostenitori”, ha proseguito Natalia Zviagina.

“Non ci sono abbastanza celle in Russia per rinchiudere e mettere a tacere tutte le voci critiche. Lo scandaloso giro di vite delle autorità russe nei confronti delle libertà fondamentali non può proseguire, il mondo intero sta guardando”, ha aggiunto Natalia Zviagina.

Secondo l’osservatorio sulle forze di polizia Ovd-Info, almeno 1786 manifestanti sono stati posti in custodia in Russia, con 805 arresti registrati nella sola San Pietroburgo. Le autorità hanno negato le autorizzazioni per i raduni di Mosca e di altre città, sostenendo che violassero le misure restrittive per il Covid-19.

Gli agenti delle forze di polizia hanno posto in regime di detenzione preventiva molte persone, tra cui Kira Yarmysh, portavoce di Aleksei Navalny, Lyubov Sobol, avvocato della fondazione anticorruzione di Navalny, Vladimir Ryzhkov, ex parlamentare della Duma di stato, e Yefim Khazanov, membro dell’Accademia russa delle scienze. Sono stati accusati di aver invitato alla partecipazione a una protesta “non autorizzata”, che in Russia è un reato amministrativo.

Il 16 aprile, medici indipendenti hanno analizzato gli ultimi esami del sangue di Aleksei Navalny eseguiti nella colonia penale e hanno dichiarato che potrebbe avere un attacco cardiaco “in qualsiasi momento”.

Amnesty International chiede l’immediato rilascio di tutti i manifestanti arrestati durante i raduni di mercoledì solo per aver esercitato il proprio diritto alla libertà di riunione ed espressione. L’organizzazione ribadisce la propria richiesta di scarcerazione immediata di Aleksei Navalny e il ritiro della richiesta dell’accusa di bandire le sue organizzazioni in quanto “estremiste”.

 

Ulteriori informazioni

Questa è stata la quarta manifestazione di massa da parte dei sostenitori di Aleksei Navalny a seguito del suo arresto illegale e della sua reclusione avvenuti all’inizio dell’anno. Nelle tre precedenti manifestazioni, il 23 e il 31 gennaio e il 2 febbraio, erano state arrestate oltre 11.000 persone, un numero senza precedenti persino per un paese come la Russia dove il dissenso viene sistematicamente messo a tacere.

Sono stati avviati oltre 100 procedimenti penali nei confronti dei manifestanti. La maggior parte è stata accusata di violenza nei confronti degli agenti di polizia e 12 attivisti di spicco sono stati accusati di aver violato le misure sanitarie per il contrasto al Covid-19 per aver convocato le manifestazioni.