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Con l’approssimarsi dell’inizio dei Giochi olimpici invernali di Soci, la persecuzione nei confronti degli attivisti della società civile si intensifica. Lo ha dichiarato Amnesty International dopo l’arresto di Evgeny Vitishko, per aver imprecato mentre si trovava alla fermata di un autobus a Tuapse, nei dintorni della città olimpica. Vitishko è stato accusato di ‘atti minori di teppismo’, reato per il quale è stato condannato a 15 giorni di detenzione amministrativa.
‘Il nome di Vitishko è diventato il sinonimo della persecuzione degli attivisti della società civile russa nel periodo precedente lo svolgimento dei Giochi olimpici di Soci. Lui e i suoi amici stanno cercando di rendere noti i danni arrecati all’ambiente dalla preparazione delle Olimpiadi e per questo vengono puniti. Con l’accusa odierna le autorità provano a tappargli la bocca. Siamo preoccupati per quanto potrà accadere a Olimpiadi terminate, quando il mondo non guarderà più a Soci’ – ha dichiarato Denis Krivosheev, vicedirettore del Programma Europa e Asia Centrale di Amnesty International.
Vitishko e i suoi amici sono molto attivi nel denunciare la deforestazione, le costruzioni e le recinzioni illegali nella foresta protetta dell’area di Soci. Una prima condanna, nel 2012, è stata sospesa. Lo scorso dicembre, il tribunale di Tuapse lo ha condannato a tre anni per aver violato il divieto di essere presente in luoghi pubblici collegato alla sospensione della pena. Il processo d’appello dovrebbe svolgersi il 22 febbraio, ma sul sito del tribunale non si trova più alcuna informazione.
Amnesty International aveva già espresso la sua preoccupazione per il processo iniquo terminato con la condanna a tre anni. I sostenitori di Vitishko temono ora che, scontati i 15 giorni per il reato amministrativo di ‘atti minori di teppismo’, possa poi essere inviato in una colonia penale a scontare la condanna a tre anni.
Il 30 gennaio, Amnesty International ha consegnato 336.412 firme al presidente Putin per chiedere la fine della repressione nei confronti della società civile. In Italia oltre 9000 persone hanno firmato questo appello.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 03 febbraio 2014
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