Russia, centinaia di arresti durante le proteste post-elezioni

5 Dicembre 2011

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Amnesty International ha chiesto alle autorità russe di rilasciare tutte le persone arrestate nel fine settimana per aver preso parte a manifestazioni pacifiche successive alla comunicazione dell’esito delle elezioni.

Oltre 300 attivisti dell’opposizione e comuni cittadini sono stati arrestati solo per aver protestato contro i brogli elettorali che sarebbero stati organizzati dal partito Russia unita del candidato presidente Vladimir Putin.

In tutta la Russia, la polizia ha agito rapidamente per impedire o disperdere le proteste. A Mosca, gli arresti si sono concentrati sulla piazza Rossa e in piazza Triumfalmaya. Noti attivisti dell’opposizione sono stati trattenuti nelle loro abitazioni o bloccati mentre si stavano recando alle manifestazioni; alcuni di essi sono stati condannati a fino a 10 anni di detenzione amministrativa.

Tra gli esponenti dell’opposizione arrestati figura Andrei Gorin, di Altra Russia, che sarebbe stato picchiato e poi condannato a 10 anni di detenzione amministrativa. Sergey Udaltsov, attivista del Fronte di sinistra, è stato arrestato da agenti in borghese mentre si stava recando a manifestare ed è stato condannato a cinque giorni di detenzione amministrativa.

Amnesty International si è dichiarata inoltre preoccupata per il trattamento subito da Golos, un’Organizzazione non governativa che si occupa di monitoraggio elettorale. La presidente di Golos, Lilya Shibanova, è stata arrestata all’aeroporto di Mosca e le è stato confiscato il computer, il cui software secondo gli agenti di polizia poneva costituire un rischio per la sicurezza.

Golos è stata multata per aver violato gli obblighi derivanti dall’essere un organismo di monitoraggio elettorale indipendente, mentre il suo sito è stato attaccato da hacker.