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Il 9 dicembre un tribunale di Mosca ha condannato Ilya Yashin, ex consigliere di un municipio della capitale russa, a otto anni e mezzo di carcere.
Yashin è stato giudicato colpevole di “aver consapevolmente diffuso false informazioni” sulle forze armate russe, un reato introdotto dall’articolo 207.3 del codice penale dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
Secondo la pubblica accusa, in un post pubblicato su YouTube il 7 aprile, Yashin aveva “affermato sulla base di informazioni da lui ritenute credibili” che le forze armate russe stavano uccidendo civili ucraini nella città di Bucha e aveva proseguito con espressioni “denigratorie” nei confronti delle autorità russe.
Dall’entrata in vigore, il 4 marzo, dell’articolo 207.3, sono state incriminate 132 persone, alcune delle quali con accuse plurime.
Amnesty International chiede l’immediata scarcerazione di Yashin e l’abrogazione dell’articolo 207.3.