Russia: difensore dei diritti umani rischia 10 anni di carcere

4 Maggio 2018

© Yelena AfoninaTASS via Getty Images

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La Corte suprema della Repubblica cecena ha deciso di prorogare la detenzione di Oyub Titiev fino al 9 giugno.

Oyub Titiev è considerato uno dei più importanti difensori dei diritti umani in Russia. Se riconosciuto colpevole, Titiev rischia una condanna fino a 10 anni.

Oyub Titiev, 60 anni, è il direttore dell’ufficio ceceno del Centro per i diritti umaniMemorial“. Per anni ha preso le parti delle vittime di violazioni dei diritti umani in Cecenia.

Esprimiamo profondo rammarico per questa decisione.

Questa grave ingiustizia colpisce al cuore il movimento russo per i diritti umani. Le autorità russe sono determinate a far tacere chiunque denunci le violazioni dei diritti umani in Cecenia e in quanto direttore dell’ufficio ceceno del Centro per i diritti umani ‘Memorial’ Oyub Titiev ha subito per anni molestie e intimidazioni”, ha commentato Denis Krivosheev, vicedirettore di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale.

Il 9 gennaio 2018, Titiev è stato bloccato da una pattuglia della polizia, che in seguito ha affermato di aver trovato droga a bordo della sua automobile. L’uomo ha accusato la polizia di aver introdotto la droga nella sua auto. Due giorni dopo, il tribunale della città di Shali ha ordinato la detenzione preventiva di Titiev per possesso di droga.

A gennaio, la prolungata campagna di minacce e denigrazioni contro il personale di ‘Memorial’ è culminata con l’arresto di Titiev, sulla base di accuse contraffatte legate al possesso di droga. Nonostante l’evidenza che tali accuse siano state fabbricate ad arte per ridurlo al silenzio, Oyub Titiev ora rischia fino a 10 anni di carcere. È il prezzo che pagano i difensori dei diritti umani in Russia per il loro coraggio“, ha aggiunto Denis Krivosheev.

Chiediamo alle autorità russe il rilascio immediato e incondizionato di Oyub Titiev e il ritiro di tutte le accuse nei suoi confronti. La crudeltà di questa decisione rende la nostra battaglia per la libertà per questo coraggioso amico e collega ancora più determinata“, ha concluso Krivosheev.

Negli ultimi anni, “Memorial” ha subito numerosi attacchi. Poco dopo l’arresto di Titiev, l’ufficio dell’organizzazione di Nazran, in Inguscezia, è stato dato alle fiamme. I responsabili non sono stati identificati.

Il 28 marzo Sirazhutin Datsiev, direttore dell’ufficio del Daghestan, è stato malmenato da uno sconosciuto.