Russia, il Cremlino dia spiegazioni sull’avvelenamento di Aleksei Navalny

11 Settembre 2020

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Russia, il Cremlino dia spiegazioni sull’utilizzo dell’agente nervino nell’avvelenamento di Aleksei Navalny

Commentando la scoperta da parte delle autorità tedesche che l’oppositore Aleksei Navalny è stato avvelenato con un agente nervino del gruppo Novichok, Amnesty International ha dichiarato che l’assenza di indagini da parte delle autorità russe sull’avvelenamento costituirà un’evidente violazione del suo diritto alla vita.

Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Le autorità russe devono immediatamente aprire un’indagine sull’uso presunto di un’arma chimica vietata nell’avvelenamento di un oppositore. In caso contrario, aumenteranno i sospetti secondo i quali i massimi funzionari russi sarebbero coinvolti in questo crimine o nel suo occultamento“.

Le autorità russe negano un coinvolgimento nel tentato omicidio di Navalny, tra i maggiori oppositori del governo, ma finora non sono riuscite dare spiegazioni sulla scoperta del suo avvelenamento con un’arma chimica. Nel 2017, le autorità russe hanno dichiarato di aver distrutto tutte le proprie riserve di armi chimiche. Se ciò fosse vero, bisogna chiedersi se il governo russo abbia perso il controllo a un punto tale che delle armi chimiche possano essere prodotte e distribuite nel proprio territorio liberamente“.

L’altra unica conclusione da trarre è che le autorità russe hanno ingannato la comunità internazionale, in realtà sono ancora in possesso di armi chimiche e le utilizzano per eliminare gli avversari politici. Entrambe le prospettive sono spaventose e il Cremlino deve dare delle risposte. Il mondo deve conoscere la verità su questo spudorato attentato alla vita di un leader russo dell’opposizione“.

Ulteriori informazioni

Il 2 settembre, il governo tedesco ha annunciato che gli esami condotti da un laboratorio militare tedesco hanno mostrato che l’oppositore russo Aleksei Navalny era stato avvelenato con un agente nervino del gruppo Novichok. Il 22 agosto Navalny è stato trasferito all’ospedale Charité di Berlino, su insistenza della famiglia.

Il 20 agosto Aleksei Navalny ha avuto un collasso durante il volo fra Tomsk, in Siberia, e Mosca. Da allora, si trova in stato di coma e di incoscienza. Durante le cure in Russia, i medici hanno dichiarato che non c’erano tracce di veleno nel suo corpo, una versione che le autorità russe continuano a sostenere.