Russia, il presidente Putin non firmi la legge antiproteste!

7 Giugno 2012

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Amnesty International ha sollecitato il presidente russo Vladimir Putin a non firmare la legge che restringe il diritto alla libertà di espressione e di riunione, istituendo un sistema di multe per chi prende parte a proteste non autorizzate.

La legge, già approvata dalla Duma su proposta del partito del presidente Russia unita, dispone che chi prende parte a ‘riunioni pubbliche non autorizzate’ sia multato, fino anche a 50.000 rubli qualora la manifestazione richieda uno spiegamento di forze di polizia non preventivato.

‘La velocità con cui la Duma ha approvato la legge lascia pensare che il suo obiettivo non sia quello di regolamentare un diritto quanto quello di reagire sbrigativamente alle crescenti proteste popolari. Il presidente Putin, nel giorno dell’insediamento, si era espresso in favore di una maggiore partecipazione dei cittadini agli affari pubblici e aveva incoraggiato il coinvolgimento dei diversi settori della società nel dibattito sulle riforme. Questa legge, invece, non mostra alcun rispetto per le opinioni dei cittadini russi’ – ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del Programma Europa e Asia Centrale di Amnesty International.

La legge è stata oggetto di ampio dibattito e forti critiche da parte di avvocati, attivisti per i diritti umani e parlamentari.

Il testo prevede multe elevate per chi blocca la circolazione pedonale e stradale, chi danneggia le aree verdi pubbliche e lascia rifiuti durante ‘riunioni pubbliche’. Le multe sono più salate di quelle previste per azioni analoghe in contesti diversi dalle manifestazioni.

Gli organizzatori delle ‘riunioni pubbliche’ possono essere raggiunti da multe assai pesanti se i partecipanti causano disordini e danni, cosa che è palesemente fuori dal loro controllo nel caso di manifestazioni di massa.

Amnesty International ha giudicato risibile la proposta della Duma di creare aree apposite da adibire allo svolgimento delle manifestazioni.

‘Le manifestazioni sono indette per essere svolte in luoghi pubblici. Confinarle in spazi appositi, dove i manifestanti non possono avere di fronte i destinatari delle loro proteste, contraddice le fondamenta stesse del diritto alla libertà di riunione’ – ha commentato Dalhuisen.

Negli ultimi sei mesi si sono svolte in Russia grandi e pacifiche manifestazioni contro i brogli elettorali: le forze di polizia hanno mantenuto l’ordine pubblico, consentendo ai partecipanti di esprimere il loro malcontento.

Amnesty International teme che, dopo la massiccia manifestazione del 6 maggio, in cui vi sono stati alcuni episodi di violenza, e alla vigilia di manifestazioni presumibilmente ancora più ampie, le autorità abbiano assunto una linea più dura nei confronti delle proteste.