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Il 5 dicembre 2018 Lev Ponomarev, 77 anni, uno dei più noti difensori dei diritti umani della Russia, è stato condannato a 25 giorni di detenzione amministrativa per “reiterata violazione” della legge sui raduni pubblici.
Motivo dell’infrazione è stato considerato un post pubblicato su Facebook a ottobre in cui Ponomarev invitava a manifestare pacificamente in segno di solidarietà con dei giovani attivisti che erano stati arrestati ai sensi delle repressive leggi contro il terrorismo e contro l’estremismo.
Ponomarev ha chiesto l’autorizzazione allo svolgimento della manifestazione, prevista il 28 ottobre a Mosca, che è stata arbitrariamente negata. Le persone che si sono recate comunque all’appuntamento sono state allontanate dalla polizia.
In precedenza, a luglio, Ponomarev era stato multato per aver svolto un picchetto solitario a sostegno degli attivisti in carcere. Per questo motivo la “violazione” è stata considerata “reiterata”.
“Lev Ponomarev è uno dei pilastri del movimento per i diritti umani in Russia. Dopo aver denunciato le ingiustizie subite da altri, ora è arrivato il suo turno. Per le autorità di Mosca il grande contributo dato da Ponomarev alla promozione e alla protezione dei diritti umani fa di lui un criminale. Chiediamo che sia rilasciato immediatamente e senza condizioni”, ha dichiarato Natalia Zviagina, direttrice dell’Ufficio di Mosca di Amnesty International.