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Nella mattinata dell’8 marzo, Giornata internazionale delle donne, una nostra delegazione ha diretto a Mosca una piccola protesta di fronte alla Duma, per chiedere l’adozione di leggi che proteggano le donne contro ogni forma di violenza, comprese la molestie sessuali.
Il sit-in si è tenuto in dimensioni ridotte, a causa del divieto di organizzare una vera e propria manifestazione. Tra le richieste avanzate dai nostri rappresentanti anche la fine della cultura, appoggiata dal governo, di stigmatizzazione delle donne e delle ragazze che denunciano violenze e abusi sessuali.
La volontà di manifestare è nata soprattutto dopo che, alcuni giorni fa, la denuncia di molestie sessuali fatta da tre giornaliste – la vicedirettrice di RTVI Yekatrina Kotrikadze, la produttrice di TV Rain Daria Zhuk e la reporter del servizio russo della BBC Farida Rustamova – contro un parlamentare di alto profilo erano state accolte con scherno all’interno della Duma.
Il 7 marzo il presidente del parlamento aveva invitato le tre giornaliste a “cercarsi un altro lavoro”.
In base alla legge vigente in Russia, infatti, questi comportamenti non costituiscono reato.
“Lo scorso anno i parlamentari russi hanno votato una legge che depenalizza alcune forme di violenza domestica. Oggi celebrano la Giornata internazionale delle donne mostrando solidarietà a un collega accusato di molestie sessuali”, ha commentato Denis Krivosheev, vicedirettore di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale.
“La Russia dovrebbe affrontare la discriminazione, la violenza e le molestie basate sul genere, profondamente radicate nel paese. Occorre promuovere un dibattito franco su questi temi e adottare urgentemente misure protettive, invece di erodere le disposizioni di legge vigenti e stigmatizzare le donne che presentano denuncia”, ha aggiunto Krivosheev.
La Commissione Etica della Duma non si è ancora pronunciata sulle accuse.