Libia, aumentano gli scontri: Amnesty chiede il rilascio di migranti e rifugiati intrappolati nei centri di detenzione

15 Aprile 2019

© Taha Jawashi

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Libia, aumentano gli scontri: Amnesty International chiede di rilasciare i migranti e i rifugiati intrappolati nei centri di detenzione

In Libia oltre 700 migranti e rifugiati sono intrappolati nel centro di detenzione di Qasr bin Ghasher, assai vicino agli intensi scontri armati che interessano la capitale Tripoli.

“Il governo libico deve immediatamente rilasciare tutti i migranti e i rifugiati che sono detenuti nei centri di detenzione, in modo illegale,  a rischio di subire orribili violenze e torture e rimasti senza cibo, acqua e altri servizi essenziali. Con l’aumento degli scontri armati a Tripoli e nei suoi dintorni, le autorità devono fare tutto il possibile per assicurare la loro incolumità”, ha dichiarato Magdalena Mughrabi, vicedirettrice per il Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International.

“Collaborando attivamente con le autorità locali nel blocco delle partenze via mare e nel trattenimento di migranti e rifugiati in Libia, i governi europei hanno contribuito ad alimentare questa crisi. L’attuale conflitto intorno alla capitale libica mostra ancora una volta quando sia fondamentale che gli stati membri dell’Unione europea assicurino percorsi sicuri affinché i migranti e i rifugiati possano lasciare la Libia”, ha aggiungo Mughrabi.

“Gli stati membri dell’Unione europea dovrebbero anche riprendere in considerazione il loro appoggio alla Guardia costiera libica, che ha riportato sulla terraferma innumerevoli migranti e rifugiati, destinati a una detenzione arbitraria e a tempo indeterminato, alla tortura, alle estorsioni, alla violenza sessuale e ad altre gravi violazioni dei diritti umani”, ha concluso Mughrabi.

Ulteriori informazioni

Circa 3000 migranti e rifugiati sono intrappolati nei centri di detenzione di Abu Salim, Gharyan e Qasr bin Ghasher, vicino ai combattimenti. Finora l’Alto commissariato Onu per i rifugiati è stato in grado di facilitare il trasferimento, presso la sua Struttura di transito e partenza, di 150 rifugiati del centro di detenzione di Ain Zara. I tentativi di organizzare ulteriori trasferimenti di rifugiati da altri centri di detenzione sono stati resi vani dall’impossibilità di accedervi e da problemi di sicurezza.

Le Nazioni Unite hanno reso noto che, a causa degli scontri, sono sfollate almeno 18.250 persone. Solo le vittime civili sono 48, tra cui 13 morti.

Il 12 aprile l’Alto commissario Onu per i rifugiati ha lanciato un appello urgente chiedendo l’immediato rilascio dei migranti e dei rifugiati dai centri di detenzione libici a causa del peggioramento delle condizioni di sicurezza.

Dall’inizio degli scontri la Guardia costiera libica ha riportato sulla terraferma almeno 19 tra migranti e rifugiati.

Roma, 15 aprile 2019

Per interviste:

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