Sequestro e omicidio di Giovanni Lo Porto: la donazione Usa alla famiglia non precluda l’accertamento delle responsabilità

15 Settembre 2016

Tempo di lettura stimato: 2'

Il governo degli Usa ha effettuato una donazione di un milione di dollari alla famiglia di Giovanni Lo Porto, il cooperante italiano sequestrato nel gennaio 2012 da un gruppo armato in Pakistan e poi ucciso da un drone degli Usa nel gennaio 2015.

‘È positivo il fatto che il governo responsabile abbia accettato di versare alla famiglia Lo Porto una somma di denaro a titolo di riparazione. L’importante, in questo come in altri casi, è che ciò non venga a significare che la vicenda è chiusa, a scapito di ogni altro eventuale accertamento della verità e delle responsabilità, anche individuali’ – ha commentato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia.

‘Non dovrà significare, in particolare, che è venuto meno il dovere delle autorità statunitensi di fornire tutti gli elementi necessari ad accertare la verità sull’omicidio di Giovanni Lo Porto, una delle numerose vittime dell’uso di droni in zone di conflitto. E nemmeno il dovere delle autorità italiane di chiedere agli Usa che quegli elementi vengano forniti, e di portare avanti, con più energia e determinazione di quanto avvenuto finora, l’indagine sul sequestro e la morte del nostro concittadino’ – ha aggiunto Marchesi.