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Amnesty International ha sollecitato le autorità di Belgrado, capitale della Serbia, a non eseguire i previsti sgomberi forzati di insediamenti rom.
A giorni dovrebbe aver luogo la demolizione di almeno 300 abitazioni che ospitano altrettante famiglie nell’insediamento informale conosciuto come Belvil, per fare posto a una strada d’accesso per il nuovo ponte sul fiume Sava.
Alla comunità rom non è stato offerto alcun alloggio alternativo adeguato. Il vicesindaco di Belgrado ha riferito che le famiglie saranno ospitate in container di metallo che, secondo Amnesty International, non sono alloggi alternativi adeguati. Già altre famiglie rom di Belgrado vivono in simili container dopo lo sgombero dello scorso anno e queste abitazioni sono poco ventilate, umide e sovraffollate.
Solo quattro delle famiglie rom della comunità di Belvil avrebbero ricevuto notifica dello sgombero. Se sgomberate, molte perderanno l’accesso all’unica fonte di reddito che hanno, vale a dire la raccolta e vendita di ferro o di materiale riciclabile, che conservano sotto un ponte nei pressi del campo.