Sgombero di un campo rom a Roma: le autorità italiane sfidano la Corte europea e lasciano senzatetto decine di persone

26 Luglio 2018

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A seguito dello sgombero forzato, eseguito il 26 luglio a Roma, di decine di famiglie rom residenti dal 2005 nel campo “Camping River“, in aperta sfida con una decisione della Corte europea dei diritti umani che aveva chiesto la sospensione almeno fino al giorno successivo, Catrinel Motroc del Segretariato Internazionale di Amnesty International ha diffuso la seguente dichiarazione:

Con lo sgombero forzato eseguito sfidando la Corte europea dei diritti umani, l’Italia non ha solo demolito le abitazioni dei circa 300 residenti del campo e distrutto le loro vite, ma ha anche aggirato gli obblighi assunti nei confronti del diritto internazionale e delle norme europee“.

Lasciare senzatetto decine di famiglie rom, compresi bambini in tenera età, è un atto crudele e insensibile contro una minoranza che da decenni paga le conseguenze di politiche discriminatorie nel settore dell’alloggio“.

Lo sgombero forzato di oggi costituisce l’ultimo assalto delle autorità italiane nei confronti dei rom. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha espresso soddisfazione per quello che ha definito un passo avanti verso ‘legalità, ordine e rispetto’. In realtà si è trattato del contrario“.

La Commissione europea, che sta indagando sulle violazioni della direttiva anti-discriminazione da parte dell’Italia contro le comunità rom, deve finalmente avviare l’azione legale da tempo ritardata contro l’Italia e assicurare giustizia, da altrettanto tempo attesa, in favore dei rom“.