A SiciliAmbiente tra flash-mob, presentazioni e premiazioni

17 Luglio 2018

Tempo di lettura stimato: 3'

Amnesty International Italia ha partecipato assiduamente, con attivisti della Circoscrizione Sicilia, dialogatori e il suo portavoce alle serate finali della X edizione del Festival del documentario “SiciliAmbiente”, svoltesi a San Vito Lo Capo (Trapani) il 14 e il 15 luglio.

Sabato 14 la Circoscrizione Sicilia ha realizzato nel centro cittadino un flash mob per richiamare l’attenzione sulla necessità che le azioni di solidarietà verso migranti, richiedenti asilo e rifugiati non siano considerate reato.

All’evento, assai partecipato, è seguita la presentazione del Rapporto 2017-2018 di Amnesty International (Infinito Edizioni) a cura del portavoce Riccardo Noury.

Domenica 15, nel principale corso di San Vito Lo Capo, attivisti e dialogatori dell’associazione hanno interloquito con la popolazione di San Vito e coi numerosi turisti, invitandoli a realizzare barchette, a firmare appelli e ad iscriversi.

Tra le nuove iscrizioni, va registrata quella della neo-testimonial di Amnesty International Yvonne Sciò, giurata della X edizione di “Siciliambiente” cui ha portato, fuori concorso, il suo documentario “Seven Women”.

Per il secondo anno consecutivo Amnesty International ha conferito un premio alla migliore opera in concorso sul tema della difesa dei diritti umani. L’opera premiata è “Burkinabé Rising – The Art of Resistance in Burkina Faso“, della regista Iara Lee, con questa motivazione:

Il documentario racconta una rivoluzione, quella del 2014, fatta nel paese africano in nome di un’altra rivoluzione, quella di Thomas Sankara degli anni Ottanta. Arti performative, musica, teatro, graffiti come forma di resistenza, di attivismo e di coraggio si uniscono per dar vita a una potente rivolta: di donne e uomini che vogliono liberarsi di 27 anni di tirannia e tornare a essere, nelle parole di Sankara, persone integre“.

Una menzione speciale è stasa assegnata al cortometraggio “La giornata“, di Pippo Mezzapesa, dedicato a Paola Clemente, una bracciante agricola pugliese, con questa motivazione:

Paola Clemente è un’italiana non proprio ‘prima degli altri’. Come tanti altri, italiani e non, è morta di fatica nei campi per due euro l’ora il 13 luglio 2015. Un’opera preziosa che denuncia la retorica fallace del ‘prima gli italiani’, in un periodo nel quale conquiste sui diritti costate fatica, sudore, sangue e vita rischiano di essere messe in discussione, compresa la legge sul caporalato“.