Singapore, quasi 20.000 firme per fermare l’esecuzione illegale di un cittadino malese

10 Novembre 2021

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Aggiornamento del 10/11/2022 – “La Corte Suprema di Singapore ha rinviato l’esecuzione programmata per mercoledì 10 novembre di Nagaenthran K. Dharmalingam dopo che è risultato positivo al Covid-19. L’uomo doveva essere ascoltato dalla Corte d’Appello prima dell’esecuzione, ma il giudice ha annunciato che l’imputato “ha contratto il coronavirus e quindi, per logica, buon senso e umanità, è impossibile procedere”. Non è ancora stata fissata una nuova data per l’esecuzione”.

 


 

Dopo aver trascorso 11 anni nel braccio della morte di Singapore, al cittadino malese Nagaenthran Dharmalingam è stata comunicata la data di esecuzione: mercoledì 10 novembre.

Nagaenthran era stato arrestato nel 2010, all’età di 21 anni, dopo che era stato trovato in possesso di circa 42 grammi di morfina. In casi del genere, la condanna a morte è obbligatoria.

Proprio l’assenza di discrezionalità del giudice ha fatto sì che finora non sia stata presa in considerazione la disabilità mentale dell’uomo, accertata da varie perizie e da un test dell’intelligenza che non ha superato la soglia dei 69 punti.

In altre parole, Nagaenthran potrebbe non essersi reso esattamente conto delle conseguenze della sua azione o potrebbe essere stato “usato”, proprio in ragione delle sue condizioni di salute mentale, da una rete internazionale di trafficanti di droga.

Quasi 20.000 persone hanno finora sottoscritto un appello al presidente singaporeano Halimah Yacon, ricordandogli che il suo stato ha sottoscritto la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che vieta l’esecuzione di persone come Nagaenthran.

Il 9 novembre, 24 ore prima della prevista esecuzione, l’Alta corte esaminerà l’ultimo ricorso dei suoi avvocati.