Siria, accordo sulle armi chimiche un passo avanti ma non basta

15 Settembre 2013

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Amnesty International ha accolto con favore gli sviluppi che potrebbero porre le armi chimiche siriane sotto controllo internazionale, per poi essere distrutte. In precedenza, il governo siriano aveva deciso di aderire alla Convenzione sulle armi chimiche.

Ogni iniziativa che possa portare alla rimozione e alla distruzione di armi bandite a livello internazionale è indubbiamente un passo avanti, anche se si tratterà di un’operazione complessa a causa del conflitto in corso in Siria‘ – ha dichiarato Philip Luther, direttore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

Ciò che non dev’essere rimosso è il bisogno di accertare le responsabilità riguardo alle denunce di attacchi con le armi chimiche avvenuti il 21 agosto e ad altri crimini contro l’umanità e crimini di guerra che si verificano, su base quotidiana, con armi convenzionali‘ – ha aggiunto Luther.

Gli sviluppi sulle armi chimiche devono essere solo la prima di molte altre iniziative congiunte della comunità internazionale per assicurare l’accertamento delle responsabilità e alleviare la crisi umanitaria in Siria.

Amnesty International continua a chiedere al Consiglio di sicurezza di esercitare pressioni sul governo siriano affinché la Commissione d’inchiesta sulla Siria istituita dall’Onu possa entrare nel paese per indagare su tutte le violazioni dei diritti umani commesse da chiunque stia prendendo parte al conflitto.

Amnesty International insiste, inoltre, affinché il Consiglio di sicurezza deferisca la situazione della Siria alla Corte penale internazionale, una richiesta che sta ricevendo consensi da un sempre più ampio numero di governi.

La comunità internazionale, infine, deve chiedere alla Siria di consentire alle agenzie e alle organizzazioni umanitarie pieno e libero accesso, transfrontaliero e tra le linee del fronte, per assistere la popolazione civile.