Siria, civili vittime di esecuzioni extragiudiziali per conseguire vantaggio militare

29 Luglio 2013

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La popolazione civile che vive nei pressi delle basi dell’opposizione armata nel governatorato di Tartus è a rischio di ulteriori esecuzioni extragiudiziali, dopo la recente, deliberata uccisione di 13 componenti di una famiglia, tra cui donne e bambini, avvenuta nel villaggio di al-Baydah. Amnesty International ha sollecitato il governo siriano a porre immediatamente fine alle esecuzioni extragiudiziali.

Tra il 20 e il 21 luglio 2013, tre uomini, quattro donne e sei bambini di età compresa tra due e 13 anni sono stati ritrovati morti dentro l’abitazione di famiglia o nei suoi pressi. Poco prima, molto vicino all’abitazione, le forze governative si erano scontrate con gli oppositori armati.

Questo episodio è avvenuto a meno di tre mesi di distanza dall’uccisione di massa di oltre 250 civili nello stesso villaggio e nella vicina città di Banias.

Le ricerche condotte da Amnesty International in quell’occasione attribuirono alle forze governative l’uccisione di 138 persone a Banias e di altre 130 ad al-Baydah. Molti abitanti vennero presi casa per casa, senza risparmiare donne e bambini, allineati e poi passati per le armi. Altri vennero uccisi all’interno delle abitazioni, molte delle quali vennero saccheggiate e date alle fiamme.

‘Temiamo che la popolazione civile di al-Baydah e Banias, soprattutto chi vive vicino alle basi dell’opposizione armata, sia deliberatamente presa di mira con l’obiettivo di sfollare il maggior numero possibile di persone e lasciare così scoperta e priva di sostegno locale l’opposizione armata’ – ha dichiarato Philip Luther, direttore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

‘Le forze governative paiono muoversi indisturbate in questa zona e uccidere nella completa impunità. È necessario che gli ispettori delle Nazioni Unite entrino immediatamente in Siria per indagare su tutte le uccisioni di civili a partire dall’inizio della rivolta, oltre due anni fa’ – ha concluso Luther.