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Alla vigilia della Giornata internazionale per gli scomparsi, Amnesty International ha denunciato che in Siria le sparizioni continuano senza sosta, nonostante la risoluzione del Consiglio di sicurezza del febbraio 2014 che chiedeva la fine di questa e di altre terribili violazioni dei diritti umani.
“Non si contano gli attivisti, i giornalisti, i medici e gli avvocati che il governo siriano considera suoi oppositori, arrestati in mezzo alla strada o prelevati dalle loro abitazioni e scomparsi nei buchi neri della detenzione segreta. Le autorità siriane ricorrono sistematicamente alle sparizioni come strumento per sopprimere il dissenso” – ha dichiarato Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
Gli scomparsi rimangono nascosti agli occhi del mondo in centri di detenzione sparsi in tutta la Siria. La maggior parte di loro subisce condizioni di prigionia inumane, maltrattamenti e torture. Non è noto il numero di coloro che sono morti durante la detenzione segreta.
A febbraio, gli stati membri del Consiglio di sicurezza si erano impegnati ad assumere ulteriori misure se la Siria non avesse rispettato la risoluzione. L’assenza di tali misure a sei mesi di distanza ha consentito al governo di Damasco di portare avanti senza sosta la sua campagna di intimidazioni nei confronti del dissenso.