Siria, decine di civili uccisi nei raid aerei della coalizione Usa

19 Luglio 2016

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Sulla base di testimonianze di attivisti locali e dell’esame di fotografie e video, Amnesty International ritiene che non meno di 60 civili siano stati uccisi nei raid aerei portati a termine dalla coalizione a guida Usa tra il 18 e il 19 luglio contro il villaggio di al-Tukhar, nei pressi di Manbij, nel governatorato di Aleppo.

Il numero esatto delle vittime verrà difficilmente alla luce, dato che molte persone sono rimaste sepolte sotto le macerie delle loro case di argilla e mattoni.

Il comando centrale Usa (Centcom) ha dichiarato che le forze a guida Usa hanno lanciato 11 attacchi il 17 luglio e 18 attacchi il 18 luglio contro quelle che hanno definito unità tattiche e postazioni di combattimento del gruppo Stato islamico nei pressi di Manbij.

Siamo probabilmente di fronte alla più ingente perdita di vite umane in un’operazione della coalizione Usa in Siria. Occorre un’indagine immediata, indipendente e trasparente per determinare cosa è accaduto e chi sono i responsabili, affinché questi ultimi siano sottoposti a processo e le famiglie delle vittime ottengano pieno risarcimento. È inoltre indispensabile che la coalizione a guida Usa raddoppi gli sforzi per evitare ulteriori perdite di vite umane‘ – ha dichiarato Magdalena Mughrabi, vicedirettrice ad interim del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

Alla luce degli attacchi di al-Tukhar, Amnesty International sta riesaminando tutte le informazioni disponibili su decine di attacchi attribuiti alla coalizione a guida Usa, da questa sempre smentiti, nei quali sarebbero stati uccisi numerosi civili.

Ciò che è purtroppo certo è che da quando, nel settembre 2014, la coalizione a guida Usa ha avviato le sue operazioni militari in Siria, gli attacchi aerei hanno ucciso centinaia di civili. Altre vittime sono state segnalate a seguito degli attacchi aerei della coalizione in Iraq.