Siria, la Lega araba e i paesi Brics devono tenere alta la pressione sulle parti in conflitto

26 Marzo 2013

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Amnesty International ha sollecitato i partecipanti al summit della Lega araba in corso in Qatar e i paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) che si stanno riunendo in Sudafrica a premere su tutte le parti coinvolte nel conflitto siriano affinché rispettino il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale dei diritti umani.

Alla Lega araba, in cui il Consiglio nazionale delle forze rivoluzionarie e di opposizione occupa il posto della Siria dopo la sospensione del novembre 2011, Amnesty International ha chiesto l’adozione di un forte messaggio di condanna degli abusi perpetrati dai gruppi armati di opposizione.

‘L’opposizione non deve tentennare: ha il dovere e l’opportunità di denunciare gli abusi commessi dai gruppi armati e rispettare il diritto internazionale umanitario’ – ha dichiarato Ann Harrison, direttrice del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.

Sebbene sia evidente che la gran parte dei crimini di guerra e delle altre violazioni dei diritti umani continua a essere commessa dalle forze governative, le ricerche di Amnesty International hanno evidenziato un crescendo di abusi da parte dei gruppi armati di opposizione, che ricorrono sempre più frequentemente alla cattura di ostaggi nonché alla tortura e all’uccisione sommaria di soldati, miliziani filogovernativi e civili.

In un suo recente rapporto, Amnesty International ha documentato decine di casi del genere.

Amnesty International ha sollecitato i paesi Brics a mostrare leadership internazionale nell’ambito del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

‘In Siria è in atto una catastrofe dei diritti umani, che si disvela ai nostri occhi giorno dopo giorno. È fondamentale che ogni volta che s’incontrano, i paesi della comunità internazionale pongano i diritti umani in Siria in cima all’ordine del giorno’ – ha sottolineato Harrison. ‘I paesi Brics devono premere su entrambe le parti, ma soprattutto sul governo siriano con cui la Russia ha una stretta relazione, per porre fine ai crimini di guerra e ai crimini contro l’umanità tuttora in corso’.

Un recente rapporto di Amnesty International ha denunciato violazioni dei diritti umani da parte delle forze di sicurezza siriane e delle milizie filogovernative. Si è trattato dell’ultimo di una lunga serie di rapporti riguardanti attacchi contro la popolazione civile, arresti arbitrari, torture, sparizioni forzate, esecuzioni extragiudiziali a partire dall’inizio della rivolta, nel marzo 2011.

‘I paesi Brics devono fare tutto quanto è in loro potere per assicurare che il Consiglio di sicurezza deferisca al più presto la situazione della Siria al procuratore della Corte penale internazionale, per garantire che i responsabili dei crimini di diritto internazionale commessi da tutte le parti coinvolte nel conflitto siano chiamati a rispondere del loro operato’ – ha concluso Harrison.