Siria: l’Onu deve avere accesso immediato per indagare sulle denunce di uccisioni a Treimseh

13 Luglio 2012

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Le notizie relative alle uccisioni di massa nella città sunnita di al-Treimseh (o Tremseh) rappresentano un’ulteriore prova della necessità urgente di concedere agli osservatori dell’Onu pieno e immediato accesso ovunque nel paese per condurre indagini indipendenti sugli abusi dei diritti umani, ha dichiarato oggi Amnesty International.

Secondo fonti dell’opposizione siriana, dozzine di persone sono state uccise nella mattina di giovedì, quando l’esercito siriano e le forze di sicurezza insieme alle milizie filo-governative note come shabiha hanno attaccato al-Treimseh, presso la città di Hama. I media siriani gestiti dallo stato hanno accusato delle uccisioni ‘gruppi terroristici’.

Il capo della missione dell’Onu, il maggiore generale Robert Mood, ha affermato oggi che gli osservatori dell’Onu sono pronti a recarsi a Treimseh quando vi sarà un cessate il fuoco. Ha confermato combattimenti continui ieri nella zona di Treimseh, con l’utilizzo di unità meccanizzate, fuoco indiretto ed elicotteri e ha dichiarato che gli osservatori sarebbero stati pronti ad andare a verificare i fatti, se e quando ci fosse stato un cessate il fuoco credibile.

‘All’Onu deve essere consentito pieno accesso per indagare incidenti del genere’ ha affermato Ann Harrison, vicedirettrice del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. ‘Senza una presenza indipendente a indagare sui fatti, è impossibile verificare quanto sia realmente accaduto’.

‘Tuttavia, sappiamo che un modello di abusi è stato ampiamente riportato per molte aree dove le forze governative hanno bombardato indiscriminatamente città e villaggi, uccidendo illegalmente i civili, seguite da incursioni delle milizie shabiha, che hanno ucciso non solo i combattenti dell’opposizione, ma anche molti civili, in gran parte uomini e ragazzi’.

‘I risultati delle nostre recenti indagini sul campo in Siria hanno dimostrato questo modello. Amnesty International ha documentato le prove di gravi violazioni, tra cui crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi dall’esercito siriano nelle città e nei villaggi presso Idlib, Aleppo, Jebel al-Zawiyah e Jebel al-Wastani’.

Amnesty International ha dichiarato che la risoluzione che rinnova la Missione di supervisione delle  Nazioni Unite in Siria (Unsmis) deve includere esplicitamente una componente forte e adeguatamente competente sui diritti umani, che fornisca alla missione competenza sufficiente, inclusi esperti dei diritti di genere e dei diritti dei minori, e altre risorse per documentare e denunciare crimini contro l’umanità, crimini di guerra e altre gravi violazioni dei diritti umani commesse da tutte le parti in conflitto.

‘Gli osservatori per i diritti umani delle Nazioni Unite devono avere potenzialità di reazione rapida per indagare su specifici avvenimenti e una presenza permanente nelle città fuori Damasco’, ha aggiunto Harrison. ‘Il Consiglio di sicurezza dell’Onu deve anche richiedere all’Unsmis di pubblicare regolarmente e pubblicamente le sue conclusioni sulle violazioni dei diritti umani e di dotare la  componente dei diritti umani delle capacità necessarie’.

‘Il Consiglio deve altresì deferire la situazione al procuratore della Corte penale internazionale. È stato evidente per mesi che i crimini di diritto internazionale sono stati commessi su vasta scala. Un deferimento alla Corte renderà chiaro a tutte le parti in conflitto che coloro che ordinano o commettono crimini di guerra e crimini contro l’umanità saranno consegnati alla giustizia’, ha concluso Ann Harrison.

FINE DEL COMUNICATO                                                                                       Roma, 13 luglio 2012

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