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Amnesty International ha chiesto al presidente siriano Bashar al-Assad di tenere a freno le forze di sicurezza del paese, dopo che la città costiera di Banias è stata praticamente isolata e che tutti gli uomini di età superiore ai 15 anni residenti nel vicino villaggio di al-Baydah sono stati arrestati.
Banias è il nuovo epicentro delle proteste dall’8 aprile. Il giorno dopo la città è stata isolata dal resto del paese, le forze di sicurezza hanno attivato posti di blocco ovunque e hanno sospeso la fornitura di luce ed acqua. Ad al-Baydah almeno 200 abitanti, tutti uomini di età superiore ai 15 anni, sono stati arrestati nel corso di un’irruzione nel villaggio e portati via incappucciati, ammanettati e picchiati mentre venivano costretti a gridare slogan filogovernativi. Non è noto quanti di loro siano ancora in stato d’arresto.
Dal 18 marzo le forze di sicurezza siriane hanno ucciso almeno 200 manifestanti, ma il numero effettivo potrebbe essere più alto. Testimoni oculari hanno più volte segnalato ad Amnesty International la presenza di cecchini governativi nei luoghi delle proteste e il loro ruolo nelle uccisioni dei manifestanti.
Amnesty International continua a sollecitare inchieste indipendenti e imparziali sul comportamento delle forze di sicurezza siriane nel corso delle proteste scoppiate il 18 marzo.