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“Il rispetto degli obblighi internazionali, la cooperazione e la solidarietà devono essere al centro delle attività di soccorso in mare e della riforma del sistema d’asilo europeo”.
Con queste parole inizia la lettera che il direttore generale di Amnesty International Italia, Gianni Rufini, ha inviato al primo ministro Giuseppe Conte questa mattina, prima dell’incontro col presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.
Rufini ha auspicato che l’Italia resti esempio di generosità e umanità nel soccorrere rifugiati e migranti nel Mediterraneo centrale e nell’offrire loro protezione e si faccia promotrice di una riforma del sistema d’asilo europeo più equa e solidale verso i paesi, come proprio l’Italia, che hanno maggiormente contribuito ad affrontare i flussi migratori degli ultimi anni.
A seguito della vicenda della nave di soccorso Aquarius, ha notato Rufini, il sistema di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale è entrato in una fase caratterizzata da una pericolosa imprevedibilità. L’Italia dovrebbe discutere urgentemente e in modo solidale e cooperativo con gli altri governi europei come gestire i salvataggi e gli sbarchi di rifugiati e migranti in modo rispettoso del diritto internazionale e che assicuri la sicurezza di tutti coloro che sono coinvolti da operazioni di salvataggio, nonché l’accesso alla protezione e una condivisione più equa delle responsabilità per l’accoglienza e l’esame delle domande di protezione.
Al prossimo Consiglio europeo di fine giugno l’equa condivisione delle responsabilità sarà al centro delle discussioni sulla riforma del sistema di Dublino. Amnesty International ritiene che tutti gli stati dell’Unione europea debbano accettare un equo meccanismo di distribuzione delle persone bisognose di protezione, cui tutti gli stati membri contribuiscano in maniera solidale.
Il sistema d’asilo europeo, nella sua attuale configurazione, non risponde alle esigenze di coloro che fuggono da guerre e persecuzioni e che hanno urgente bisogno di protezione. Si tratta di un sistema che smembra le famiglie, incoraggia gli stati a scaricare le proprie responsabilità gli uni sugli altri anziché incentivare la cooperazione, e che è gravato da procedure eccessivamente burocratiche che rallentano l’accesso all’asilo. Gli stati europei di frontiera come l’Italia ne soffrono le più gravi conseguenze a causa della regola dello stato di primo arrivo
“Una riforma radicale del sistema di Dublino è perciò urgentemente necessaria. Il Parlamento europeo ha adottato la propria posizione sulla riforma di Dublino nel novembre scorso con il supporto di un’ampia maggioranza di tutti i gruppi politici. La posizione del Parlamento europeo fa della solidarietà e dell’equità attraverso la condivisione delle responsabilità una componente fondamentale della riforma, cambiando l’attuale ingiusta logica che assegna ogni responsabilità allo stato di primo arrivo. Amnesty International considera la posizione del Parlamento europeo un passo decisivo e positivo nella giusta direzione, che offre un nuovo paradigma che merita l’attenta considerazione del Consiglio Europeo”, si legge nella lettera indirizzata al presidente Conte.
“La creazione di un nuovo sistema di equa distribuzione delle responsabilità tra stati membri per i richiedenti asilo è l’unica giusta soluzione di lungo termine per tutti gli stati interessati e per i rifugiati. Creare un sistema che sia più equo ed efficace è possibile. Le popolazioni europee e coloro che fuggono verso l’Europa meritano un sistema migliore dell’attuale: un sistema equo e sostenibile che sia coerente con i principi di rispetto per la dignità umana su cui l’Unione Europea si fonda”, conclude la lettera.