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Reem e Rawan, due sorelle saudite di 18 e 20 anni che rischiavano il rimpatrio da Hong Kong, hanno potuto lasciare questo paese per trasferirsi in un paese terzo sicuro.
Le due sorelle erano fuggite dall’Arabia Saudita poiché i membri maschi della famiglia le picchiavano e trattavano “come schiave”. Quando, nel settembre 2017, avevano fatto scalo a Hong Kong dirette in Australia, erano state bloccate all’interno dell’aeroporto da funzionari del consolato saudita.
I loro passaporti erano stati sequestrati e ciò aveva reso impossibile prolungare l’estensione del loro visto. Le due sorelle avevano così ottenuto un permesso provvisorio come “soggiornanti stranieri fuori-termine”, che ha permesso di trovare un paese terzo disposto ad accoglierle.
Se rimpatriate, le due sorelle sarebbero andate incontro alla vendetta dei parenti maschi e avrebbero rischiato il processo per aver lasciato la loro abitazione senza il consenso del loro tutore maschio, aver abbandonato il paese e aver rinunciato all’Islam, reato quest’ultimo che comporta la pena di morte.
Le buone notizie di Amnesty International sono pubblicate anche su Pressenza.