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Il 6 ottobre, dopo due anni e mezzo, un tribunale di Barcellona ha assolto dall’accusa di “incitamento a disordini pubblici” Tamara Carrasco, attivista dei Comitati di difesa della Repubblica, i gruppi della società civile catalana creati dagli attivisti indipendentisti nel periodo precedente il referendum del 1° ottobre 2017.
Arrestata il 10 aprile 2018, Carrasco era stata inizialmente accusata di partecipazione a gruppo terroristico, sedizione e ribellione. Tra le “prove” a suo carico, alcune mappe di Google che avrebbero identificato una caserma della Guardia Civile, obiettivo di un possibile attentato.
Decaduta per inconsistenza la principale accusa di terrorismo, Carrasco era stata sottoposta a una misura cautelare che prevedeva il confinamento nella sua città di residenza, Viladecans, dove era rimasta fino al maggio del 2019.
Nella sentenza del tribunale di Barcellona si è rilevato che i messaggi di Whatsapp contenuti nella memoria del cellulare di Carrasco altro non erano che informazioni e appuntamenti su manifestazioni e presidi organizzati dagli attivisti catalani.
Ha collaborato Rossella Selmini.
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