Tempo di lettura stimato: 2'
Dopo che il 6 febbraio un giudice della Corte suprema ha stabilito di prolungare la detenzione preventiva di Jordi Sànchez, ex presidente dell’organizzazione indipendentista Associazione nazionale catalana, Amnesty International ha parlato di una restrizione “eccessiva e sproporzionata” del diritto di Sànchez alla libertà di espressione e di riunione pacifica.
“Invece di porre fine alla detenzione di Sànchez, la Corte suprema ha confermato un atto ingiusto. Sànchez dovrebbe essere immediatamente rilasciato. Le accuse di sedizione e ribellione contro di lui e Jordi Cuixart sono ingiustificate e dovrebbero essere annullate”, ha dichiarato Gauri van Gulik, direttrice per l’Europa di Amnesty International.
“Anche se incitare alla protesta per ostruire legittime operazioni di polizia, qualora ciò fosse provato, può costituire un reato nei confronti dell’ordine pubblico, in nessun modo potrebbe equivalere a reati gravi come la sedizione o la ribellione che comportano pene tra 10 e 30 anni di carcere”, ha concluso van Gulik.