Srebrenica: veto russo alla risoluzione un affronto alla memoria delle vittime

8 Luglio 2015

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Amnesty International ha giudicato ‘un affronto alla memoria delle vittime e un ostacolo alla riconciliazione‘ la decisione della Russia di porre il veto a una proposta di risoluzione del Consiglio di sicurezza sul genocidio di Srebrenica, alla vigilia del 20esimo anniversario. ‘Vent’anni fa, l’uccisione di non meno di 8000 uomini e ragazzi musulmani rivelò la tragica inadeguatezza della risposta delle Nazioni Unite alla guerra in Bosnia. Due decenni dopo, il mancato riconoscimento del genocidio da parte del Consiglio di sicurezza suona come un insulto alla memoria delle vittime‘ – ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del programma Europa e Asia centrale di Amnesty International. ‘La risoluzione non riguardava solo il riconoscimento del genocidio. Sosteneva anche l’urgente bisogno di dare giustizia alle vittime, fornire sostegno nel lungo periodo alle persone sopravvissute, comprese quelle che subirono violenza sessuale, e chiarire la sorte di oltre 8000 persone scomparse durante la guerra‘ – ha aggiunto Dalhuisen.

Il genocidio di Srebrenica è stato riconosciuto da due sentenze del Tribunale penale per l’ex Jugoslavia del 2004 e del 2015 e da una sentenza della Corte internazionale di giustizia del 2007. ‘Riconoscere il genocidio di Srebrenica è un prerequisito per la riconciliazione‘ – ha concluso Dalhuisen.

L’appello -Srebrenica: 20 anni dopo, ancora in attesa di giustizia!

A 20 anni dal genocidio di Srebrenica e dalla fine della guerra nella ex Iugoslavia,le  vittime delle sparizioni forzate non hanno avuto ancora accesso a verità,  giustizia e riparazione.Diverse centinaia di vittime di Srebrenica sono ancora disperse e il destino di oltre 8.000 persone in tutta la Bosnia-Erzegovina non è stato ancora chiarito.

Il libro – Srebrenica: la giustizia negata di Luca Leone e Riccardo Noury

Un reportage nel buco nero della guerra e del dopoguerra bosniaco e nel vuoto totale di giustizia che ha seguito il genocidio di Srebrenica, una delle pagine più nere della storia europea del Novecento e sicuramente la peggiore dalla fine della seconda guerra mondiale.

Il film – Nella terra del sangue e del miele

Nella terra del sangue e del miele, la regista Angelina Jolie si confronta con temi estremamente duri e spinosi: non solo la crudeltà della guerra, ma uno spaccato di uno dei drammi più atroci che si consumano in essa, quello degli stupri, aberrante strumento di sopraffazione.