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All’una di notte del 22 luglio un’operazione congiunta dell’esercito, delle forze di polizia e delle squadre speciali dello Sri Lanka ha distrutto la tendopoli allestita 100 giorni prima di fronte al palazzo presidenziale, nella città di Colombo, per protestare contro la terribile crisi economica in atto.
L’operazione si è svolta all’improvviso, poche ore prima della fine della protesta, annunciata dagli organizzatori. La zona è stata isolata ed è stato impedito l’accesso ai giornalisti e agli avvocati. Molte persone dormivano e sono state picchiate senza rendersi completamente conto di quanto stesse accadendo.
Al termine, si sono contati oltre 50 feriti (tra cui persone con disabilità) e nove arresti.
Amnesty International ha sollecitato l’apertura di un’indagine indipendente e imparziale sull’accaduto e ha chiesto al nuovo presidente dello Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe, insediatosi 24 ore prima, di ordinare la fine degli attacchi contro le proteste pacifiche.