Tempo di lettura stimato: 4'
A seguito della decisione odierna della Corte penale internazionale (Icc) di emettere un mandato d’arresto per il presidente sudanese Omar al Bashir, che è accusato di crimini contro l’umanità e crimini di guerra, Amnesty International ha dichiarato che l’imputato deve consegnarsi alla giustizia e sottoporsi a processo.
‘La legge è chiara. Il presidente al Bashir deve comparire di fronte all’Icc per difendersi dalle accuse. Se rifiuta di farlo, le autorità sudanesi devono assicurare il suo arresto e la sua traduzione all’Icc‘ – ha affermato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.
Il mandato d’arresto spiccato oggi nei confronti del capo di stato sudanese rappresenta una mossa senza precedenti nella storia di un conflitto che ha provocato oltre 300.000 morti, migliaia di stupri e milioni di sfollati.
‘L’annuncio odierno è un segnale importante, sia per il Darfur che per il resto del mondo: chi è sospettato di violazioni dei diritti umani, a prescindere da quanto sia potente, affronterà un processo‘ – ha proseguito Khan.
La Costituzione sudanese prevede l’immunità dai procedimenti penali per il capo di stato, finché è in carica. Tuttavia, nessuno strumento internazionale ha mai riconosciuto l’immunità per il genocidio, i crimini contro l’umanità o i crimini di guerra.
Le autorità sudanesi hanno l’obbligo legale di arrestare chiunque sia citato in un mandato d’arresto dell’Icc, ai sensi della Risoluzione 1593 (2005) che chiede al Sudan di cooperare con l’Icc.
Secondo Amnesty International, se il presidente al Bashir lasciasse il Sudan, il governo di qualsiasi paese sarebbe obbligato a negargli protezione, ad arrestarlo immediatamente in quanto ricercato e a consegnarlo all’Icc.
‘Nessuno è al di sopra della legge. Se si viene incriminati per un reato, si deve affrontare quest’accusa in un’aula di giustizia. Il presidente al Bashir avrà l’opportunità di farlo di fronte all’Icc‘ – ha concluso Khan.
Ulteriori informazioni
Oltre a quello del presidente al Bashir, l’Icc sta esaminando altri due casi relativi alla situazione in Darfur.
Nell’aprile 2007 l’Icc ha emesso un mandato di cattura internazionale contro il ministro Ahmad Harun e il leader delle milizie janjawid Ali Kushayb, entrambi sospettati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Il governo sudanese ha finora rifiutato di arrestarli e trasferirli all’Icc.
Il 20 novembre 2008 il procuratore dell’Icc ha chiesto l’emissione di mandati di cattura contro tre comandanti di gruppi armati di opposizione operanti in Darfur. Il procuratore non ha reso noti i loro nomi. I tre uomini sono accusati di crimini di guerra in relazione a un attacco alla missione dell’Unione africana compiuto nel dicembre 2007, nel corso del quale vennero uccisi 12 peecekeeper.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 4 marzo 2009
Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it