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Amnesty International ha chiesto alle autorità del Sudan di rilasciare le 16 persone arrestate nel corso di un’incursione nella sede di Al Midan, il giornale affiliato al Partito comunista, la notte di mercoledì 2 febbraio.
Secondo alcuni testimoni, circa 20 uomini in borghese appartenenti ai Servizi segreti (Niss) hanno prima assediato per ore gli uffici di Al Midan e successivamente arrestato, senza fornire spiegazione, 16 persone che stavano lasciando l’edificio, comprese il vicedirettore e un redattore del servizio politico.
I detenuti sono trattenuti in incommunicado e non hanno accesso ad avvocati né a familiari.
‘Il governo sudanese deve rilasciare immediatamente tutti coloro che sono stati arrestati in quello che risulta un evidente tentativo di soffocare la libera espressione‘ – ha dichiarato Erwin van der Borght, direttore del Programma Africa di Amnesty International.
‘La popolazione del Sudan ha il diritto di manifestare pacificamente senza temere arresti, aggressioni e intimidazioni e gli organi di stampa hanno tutto il diritto di riportare liberamente questi eventi‘.
A un’altra manifestazione tenutasi giovedì 3 febbraio a Khartoum, ha fatto seguito un numero imprecisato di arresti di manifestanti.
Al quotidiano Al-Midan è stata impedita la distribuzione dell’edizione del martedì che conteneva servizi sulle manifestazioni di Khartoum, ispiratesi da quelle in Tunisia e in Egitto.
Al quotidiano d’opposizione Ajrass Al Hurriya e a quello indipendente Al Sahafa è stato impedito di distribuire l’edizione del lunedì.
I tentativi di manifestare in Sudan hanno ottenuto, in risposta, un giro di vite da parte delle forze di sicurezza.
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