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In vista delle manifestazioni programmate in tutto il Sudan il 30 giugno, 30° anniversario del colpo di stato che portò al potere l’ex presidente Omar al-Bashir, Amnesty International ha rivolto un appello alle autorità di Khartoum affinché non ripetano il massacro del 3 giugno, in cui vennero uccise oltre 100 persone, più di 700 rimasero ferite e numerosi uomini e donne furono vittime di una selvaggia violenza sessuale da parte delle forze di sicurezza.
“L’orribile ricorso, non provocato, alla forza letale contro manifestanti pacifici del 3 giugno non deve ripetersi né domenica 30 né in ulteriori occasioni. Le autorità di transizione devono pienamente rispettare e sostenere il diritto del popolo sudanese alle libertà di espressione, di associazione e di manifestazione pacifica e proteggere la vita”, ha dichiarato Kumi Naidoo, segretario generale di Amnesty International.
“Dopo il massacro del 3 giugno abbiamo assistito a un allarmante attacco ai diritti umani: chiusura di Internet, giornalisti aggrediti, iniziative pubbliche dell’opposizione vietate oltre al costante scioglimento di manifestazioni con l’uso di una forza eccessiva e non necessaria. Sembra di essere tornati ai tempi della repressione di al-Bashir”, ha aggiunto Naidoo.
“Nonostante i brutali tentativi di stroncare le proteste e di sigillare i contatti col mondo esterno bloccando i social media, il resto del mondo sta ammirando la grande passione con cui il popolo sudanese reclama i suoi diritti. Il Consiglio militare di transizione non deve permettere che il paese scivoli ancora più indietro nella repressione”, ha concluso Naidoo.