Sudan, sei esecuzioni dopo processi iniqui

14 Gennaio 2010

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(15 gennaio 2010)

Amnesty International ha condannato l’esecuzione di Paul John Kaw, Abdelrahim Ali Al Rahama Mohamed, Idris Adam Elias, Naser El Din Mohamed Ali Kadaka, Suleiman Juma’a Awad Kambal e Badawi Hassan Ibrahim, sei uomini accusati dell’omicidio di 13 agenti di polizia durante gli scontri scoppiati, nel maggio del 2005, nel corso di uno sgombero forzato dell’insediamento di Soba Aradi a Khartoum, Sudan. La sentenza capitale emessa nei confronti di un settimo imputato, Fathi Adam Mohamed Ahmed Dahab, è stata commutata in una condanna a cinque anni di carcere.

Durante gli scontri del maggio 2005 sarebbero morte tra le cinque e le 30 persone; nessuna indagine è stata aperta per verificare se le forze di sicurezza avessero fatto ricorso a un uso eccessivo della forza.
 
Le sei esecuzioni mettono in evidenza il crescente ricorso alla pena capitale in Sudan, molto spesso al termine di processi iniqui.
 
La Corte suprema ha ignorato le ripetute denunce da parte degli avvocati della difesa circa le torture subite dagli imputati per estorcere loro delle confessioni e ha confermato due volte le condanne a morte.  In questo modo, l’organo giudiziario ha mancato di garantire agli imputati il diritto a un processo equo.

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