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Amnesty International ha appreso con profonda preoccupazione la notizia, pubblicata dalla stampa svedese, secondo la quale il dipartimento di polizia di Skåne ha proceduto alla schedatura illegale di oltre 4000 rom, apparentemente solo per motivi etnici.
Il database, contenente informazioni su persone nate tra la fine dell’800 e il 2011, è stato creato come strumento elettronico al servizio delle indagini criminali, sebbene la maggior parte delle persone schedate non abbia alcun precedente penale.
Il capo della polizia del dipartimento di Skåne, il capo della polizia nazionale e i ministri della Giustizia e dell’Integrazione hanno espresso rammarico per la vicenda e si sono scusati pubblicamente.
La raccolta di informazioni personali unicamente sulla base dell’etnia è discriminatoria, priva di necessità e ingiustificata ed è una evidente violazione di standard internazionali ed europei in materia di privacy e libertà dalla discriminazione.
Amnesty International ha chiesto alle autorità svedesi di assicurare che tutte le persone ancora in vita schedate nel database siano contattate, informate della possibilità di presentare un reclamo e di pretendere un rimedio. Le autorità svedesi dovranno inoltre avviare un’inchiesta tempestiva, indipendente e imparziale sull’intera vicenda e verificare se presso altri dipartimenti di polizia esistano analoghi archivi.