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Urunboy Usmonov, giornalista della British Broadcasting Corporation (Bbc) è agli arresti dal 13 giugno in Tagikistan con l’accusa di aver preso parte alle attività del movimento islamista fuorilegge Hizb-ut-Tahrir. È detenuto nel nord del paese, a Khujand. Secondo un collega della Bbc che lo ha visitato in carcere, ‘è fragile dal punto di vista mentale e fisico’. I suoi familiari hanno denunciato che è stato torturato.
Il 15 giugno, un portavoce del ministero degli Interni ha reso noto che Usmonov è sospettato di far parte di Hizb-ut-Tahrir sin dal 2009 e di svolgere propaganda estremista attraverso Internet. Il 7 luglio, il Comitato per la sicurezza nazionale (i servizi di sicurezza) hanno fatto sapere alla Bbc che Usmonov non è accusato di militare nel movimento islamista ma di essere stato comunque coinvolto nelle sue attività e di non aver informato le autorità sui contatti avuti.
Amnesty International considera Usmonov prigioniero di coscienza e ritiene che le accuse nei suoi confronti siano state fabbricate per punire la sua attività giornalistica e il suo esercizio della libertà d’espressione. L’organizzazione chiede che sia rilasciato immediatamente e che sia aperta un’inchiesta sulle denunce di tortura.
Negli ultimi anni i giornalisti e gli organi d’informazione indipendenti del Tagikistan hanno affrontato cause civili e processi penali solo per aver criticato l’operato del governo. Oltre alle limitazioni alla libertà d’informazione, Amnesty International segnala da tempo nel paese torture e maltrattamenti, violenza contro le donne e una diffusa impunità.