Timida revisione dell’Accordo Ue-Israele

23 Giugno 2025

Francesca Maceroni

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Oggi, 23 giugno, la Commissione europea ha presentato ai ministri degli esteri dell’Unione europea la revisione dell’Accordo di associazione tra Unione europea e Israele. La revisione ha riscontrato “indicazioni” di violazioni degli obblighi in materia di diritti umani da parte di Israele ma senza fare riferimento ad alcuna misura da adottare.

Eve Geddie, direttrice dell’ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee, ha dichiarato:

“Con tutto il linguaggio prudente usato, la Commissione europea ha finalmente riconosciuto l’ovvio: Israele sta violando gli obblighi in materia di diritti umani previsti dall’Accordo. Si tratta di un fatto indiscutibile denunciato da anni da Amnesty International, tribunali internazionali, organi delle Nazioni Unite, esperti indipendenti, organizzazioni della società civile palestinese, israeliana e internazionale, accademici, analisti e diplomatici”.

“È inaccettabile che l’Unione europea abbia impiegato così tanto tempo per avviare questa revisione ed è preoccupante constatare che non abbia indicato alcuna misura concreta da intraprendere nei confronti di Israele. Ogni giorno che passa senza un’azione significativa da parte dell’Unione europea equivale a un via libera alla prosecuzione del genocidio nella Striscia di Gaza e dell’illegittima occupazione dell’intero Territorio palestinese occupato”.

“L’Unione europea e i suoi stati membri hanno l’obbligo di vietare commerci e investimenti che possano contribuire al genocidio di Israele nei confronti della popolazione palestinese della Striscia di Gaza e ad altre gravi violazioni del diritto internazionale, compreso il crimine contro l’umanità di apartheid, contro tutte le persone palestinesi sui cui diritti Israele esercita il controllo”.

“Ora che è stato riconosciuto che esistono ‘indicazioni’ di violazioni dei diritti umani da parte di Israele, non ci sono più scuse per non agire o ritardare ulteriormente. Ogni accordo concluso nel frattempo dagli stati membri dell’Unione europea con Israele li espone al rischio di complicità in gravi violazioni del diritto internazionale, compreso il genocidio”.

“Gli stati membri favorevoli alla sospensione dell’accordo devono fare tutto il possibile a livello diplomatico per assicurare che quelli contrari, come la Germania, comprendano appieno i rischi di complicità e le tragiche conseguenze per la popolazione palestinese di un’inazione prolungata da parte dell’Unione europea. Se l’Unione europea non sarà in grado di adempiere a questi obblighi in quanto tale e tenterà di sottrarsi alle proprie responsabilità giuridiche, i singoli stati membri dovranno sospendere unilateralmente tutte le forme di cooperazione che possano contribuire a violazioni del diritto internazionale”.

Amnesty International chiede da tempo una revisione approfondita, completa e credibile dell’Accordo di associazione, in linea con gli obblighi degli stati membri dell’Unione europea di impedire che commerci e investimenti contribuiscano al mantenimento dell’occupazione illegale del Territorio palestinese occupato da parte di Israele, come stabilito dal Parere consultivo della Corte internazionale di giustizia del 19 luglio 2024, e di non fornire aiuto o assistenza nella commissione di crimini di diritto internazionale.