I rapporti tra Unione europea e Israele non possono continuare “come se niente fosse”

28 Agosto 2024

©Mamoun Wazwaz/Anadolu via Getty Images

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In vista della riunione dei ministri degli Affari esteri dell’Unione europea che si terrà domani, 29 agosto, a Bruxelles, Amnesty International ha scritto all’Alto rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell Fontelles e ai ministri stessi, chiedendo loro di garantire che l’opinione della Corte internazionale di giustizia del 19 luglio 2024 sia tradotta in politiche efficaci per porre fine alle violazioni del diritto internazionale umanitario da parte di Israele.

La Corte internazionale di giustizia ha concluso che l’occupazione di Israele dei territori palestinesi è illegale e che Israele ha l’obbligo di porre fine a questa occupazione illegittima, cessare immediatamente ogni attività di insediamento, evacuare tutti i coloni e risarcire i danni causati.

La Corte ha inoltre ritenuto che tutti gli stati hanno l’obbligo di non riconoscere come legittima l’occupazione illegale da parte di Israele dei territori palestinesi e di non fornire alcun aiuto o assistenza che contribuiscano a mantenere tale la situazione.

La Corte internazionale di giustizia ha dimostrato che Spagna, Irlanda e Slovenia hanno ragione nel chiedere una revisione dell’Accordo di associazione dell’Unione europea con Israele. Questo alla luce sia dell’opinione della Corte, sia della constatazione che esiste un rischio effettivo di genocidio a Gaza, come sostenuto dal Sudafrica nella sua denuncia contro Israele ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio.

Gli stati membri dell’Unione europea che ostacolano la revisione dell’Accordo agiscono in opposizione agli obblighi indicati dalla Corte nella sua opinione.

“L’Unione europea ha riconosciuto da tempo che la Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, e la Striscia di Gaza sono sotto occupazione israeliana. Tuttavia, le politiche e le prassi che ha adottato nei confronti di Israele non tengono conto dell’illegalità della continua presenza di Israele nei Territori palestinesi occupati e delle gravi violazioni commesse da Israele per mantenere tale occupazione”, ha dichiarato Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International.

“L’opinione della Corte internazionale di giustizia non lascia spazio a dubbi. L’occupazione israeliana e l’annessione dei territori palestinesi sono illegali, così come lo sono la politica di insediamento, la confisca delle terre e lo sfruttamento delle risorse naturali. Le politiche, le leggi e le pratiche discriminatorie di Israele contro i palestinesi violano il divieto di segregazione razziale e di apartheid”, ha aggiunto Eve Geddie.

“Le conclusioni della Corte evidenziano chiaramente le violazioni del diritto internazionale commesse da Israele e gli obblighi degli stati terzi di non legittimare né appoggiare i suoi comportamenti illegali. La fornitura di armi e di attrezzature a Israele da parte degli stati membri dell’Unione europea, insieme alle attività commerciali e di investimento negli insediamenti israeliani illegali, contribuiscono alle violazioni del diritto internazionale commesse da Israele e ne violano gli obblighi. Non è possibile continuare come se nulla fosse con uno stato che persiste nella sua occupazione brutale e illegale e commette gravi violazioni del diritto internazionale, compresi crimini di guerra e crimini contro l’umanità su larga scala”, ha proseguito Geddie.

“I continui bombardamenti su Gaza, che si trova di fronte a un chiaro rischio di genocidio, così come l’aumento mortale della violenza dei coloni appoggiati dallo stato e la recente offensiva militare in Cisgiordania, sono tutti effetti collaterali dell’occupazione illegale di Israele e di decenni di impunità favorita dall’inerzia dell’Unione europea. L’appello dell’Unione europea per un cessate il fuoco e per limitare la violenza dei coloni resterà privo di significato finché non si prenderanno provvedimenti concreti: embargo immediato sulle armi, divieto di commerciare con gli insediamenti israeliani e sostegno alle Nazioni Unite nella messa in pratica di azioni per porre fine all’occupazione illegale dei Territori palestinesi occupati da parte di Israele”, ha concluso Eve Geddie.

Ulteriori informazioni

La riunione informale dei ministri degli Affari esteri si svolgerà a Bruxelles il 29 agosto 2024.

Per conformarsi all’opinione della Corte internazionale di giustizia sulle conseguenze legali delle politiche e delle pratiche di Israele nei Territori palestinesi occupati, inclusa Gerusalemme Est, Amnesty International raccomanda che l’Unione europea adotti le seguenti misure:

· vietare il commercio e le attività di investimento negli insediamenti israeliani nei Territori palestinesi occupati, inclusa Gerusalemme Est occupata;

· vietare di investire in aziende o banche israeliane che contribuiscono a mantenere l’occupazione illegale da parte di Israele;

· effettuare una valutazione legale per determinare quali aspetti della cooperazione tra Unione europea e Israele violano il diritto internazionale.

Qui la lettera e tutte le raccomandazioni di Amnesty International all’Unione europea e ai suoi stati membri: https://www.amnesty.eu/news/eu-iopt-letter-to-eu-member-states-on-implications-of-the-icj-advisory-opinion/