Tragedia a Centocelle: mancano politiche abitative per difendere il diritto all’alloggio

10 Maggio 2017

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Tre sorelle sono morte nella notte tra il 9 e il 10 maggio a Roma, in viale Primavera. A ucciderle le fiamme che hanno avvolto il camper in cui viveva una famiglia di etnia Rom composta dai genitori e da 11 figli.

A sei anni di distanza dal rogo di Tor Fiscale, torna nella Capitale in primo piano la carenza di politiche abitative efficaci.

Lacune sottolineate anche in una nota ufficiale diffusa il 10 maggio: “La tragica morte, questa notte, di tre sorelle di una famiglia rom nell’incendio del camper – non è ancora chiaro se doloso o meno – in cui vivevano nel quartiere romano di Centocelle ripropone ancora una volta, e nel modo più drammatico, il tema del diritto a un alloggio adeguato nella capitale. Un diritto che riguarda tutti, i rom come gli stranieri e naturalmente tanti cittadini romani, e la cui negazione costringe molti a cercare riparo in situazioni ai limiti della vivibilità”.

L’emergenza nomadi

Ad oggi i diritti umani di migliaia di rom continuano a essere limitati, soprattutto nel settore dell’alloggio, visto che campi segregati, discriminazione nell’accesso agli alloggi di edilizia popolare e sgomberi forzati restano una realtà quotidiana per i rom che vivono nei campi in Italia.

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