Tre attiviste curde uccise a Parigi, necessaria un’ indagine rapida e approfondita

10 Gennaio 2013

Tempo di lettura stimato: 3'

Amnesty International ha sollecitato un’indagine rapida e approfondita sull’uccisione di tre attiviste curde, avvenuta sera del 9 gennaio a Parigi.

Sakine Cansız, tra i fondatori del gruppo armato Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan) e altre due donne, Fidan Doğan e Leyla Söylemez, sono state trovate morte all’interno della sede dell’Ufficio d’informazioni del Kurdistan della capitale francese.

‘Dev’esserci giustizia per quelli che appaiono omicidi politici. Le autorità francesi dovranno rivoltare ogni pietra nel corso delle indagini e le autorità turche dovranno cooperare in pieno per portare i responsabili di fronte alla giustizia’ – ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International.

Le uccisioni hanno avuto luogo mentre il governo turco e il Pkk avevano avviato negoziati di pace.

‘Entrambe le parti devono garantire che quanto accaduto a Parigi non pregiudichi i negoziati, che hanno l’obiettivo di porre fine a decenni di conflitto e di perduranti violazioni dei diritti umani’ – ha aggiunto Dalhuisen.

Da quando nel 1984 sono iniziati gli scontri tra il Pkk e l’esercito turco, sono morte oltre 40.000 persone. Il conflitto ha prodotto gravi violazioni dei diritti umani, sia nella regione curda sud-orientale che nel resto della Turchia. Tra le sue richieste, il Pkk domanda l’autonomia dei curdi. Negli ultimi anni, a fronte di flebili tentativi di negoziato, gli scontri tra le forze armate turche e il Pkk sono aumentati.

FINE DEL COMUNICATO                                       Roma, 10 gennaio 2013

Per approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348-6974361, 348 6976920
e-mail: press@amnesty.it