Trieste, il pretesto del “decoro” per negare diritti

10 Agosto 2022

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“C’è una tendenza pluridecennale, nelle principali città di tutto il mondo, a porre maggiore importanza al decoro di edifici e spazi pubblici rispetto ai diritti delle persone. I centri artistici delle città italiane somigliano sempre di più a musei a cielo aperto, pronti per ospitare gli strati più facoltosi della popolazione cittadina e della world class globale”, ha dichiarato Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia. 

“L’idea del sindaco di Trieste Di Piazza di recintare piazza della Libertà, al fine di impedire a migranti provenienti da zone di conflitto o vittime di disastri ambientali, di dormire all’ombra dei suoi alberi, è perfettamente in linea con questo approccio disumano”, ha proseguito Russo.

“Trasformare il luogo simbolo di una città, che ha fatto dell’incontro tra culture la fonte della propria ricchezza, in una gabbia dorata, rifiutandosi di trovare una soluzione dignitosa per le persone che lì vi hanno trovato temporaneo rifugio, non può che trovare in noi la più ferma condanna”, ha proseguito Russo.

“Chiediamo pertanto alla giunta comunale di Trieste rinunciare al progetto di ‘decoro urbano’ dichiarato per piazza della Libertà e adoperarsi con urgenza per trovare una soluzione rispettosa dei diritti e della dignità delle persone che nella piazza hanno trovato rifugio”, ha concluso Russo