Tunisia, porre fine alla destabilizzazione dei gruppi che criticano le autorità

13 Luglio 2010

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(13 luglio 2010)

Amnesty International ha chiesto alle autorità tunisine di porre fine alle pratiche destabilizzanti che consistono nell’infiltrarsi nelle organizzazioni per i diritti umani e nei gruppi di dissidenti e provocare agitazioni.

Il rapporto ‘Voci indipendenti ridotte al silenzio in Tunisia‘ documenta le battaglie quotidiane che affrontano i tunisini che osano criticare le autorità, comprese le infiltrazioni nei gruppi e le persecuzioni di singoli attivisti.

Amnesty International condanna la cinica strategia delle autorità tunisine di destabilizzare le organizzazioni per i diritti umani e le numerose assunzioni di potere da parte di sostenitori del governo in seno a organizzazioni indipendenti.

Ad esempio, la Lega tunisina per i diritti umani è sottoposta a continue pressioni interne da quando è stata obbligata legalmente, nel 1992, a permettere la libera affiliazione alla sua organizzazione, che permise a sostenitori del governo di entrare a farne parte e minare il suo lavoro essenziale per i diritti umani. In un altro caso, l’Associazione dei magistrati tunisini è di fatto controllata da sostenitori del governo che hanno preso il suo controllo dopo diversi scontri con le autorità in relazione all’indipendenza della magistratura.

Queste strategie di sabotaggio sembrano contare sull’approvazione delle massime autorità dello stato. Gli attivisti per i diritti umani e i dissidenti vengono accusati di essere antipatriottici e di rinunciare all’onore di appartenere alla Tunisia, prima di essere sottomessi a persecuzioni e intimidazioni. Le autorità tunisine hanno inoltre bloccato la registrazione ufficiale delle organizzazioni per i diritti umani e quelle di opposizione, lasciandole in un limbo legale per un lungo periodo e impedendo loro di operare legalmente in base alla normativa nazionale.