Turchia: al via i processi contro Taner, İdil e gli altri difensori dei diritti umani

24 Ottobre 2017

Tempo di lettura stimato: 11'

Prendono il via nei tribunali di Istanbul e Smirne i processi contro la direttrice di Amnesty Turchia, İdil Eser, il presidente della sezione turca Taner Kılıç e altri nove difensori dei diritti umani. L’accusa ha chiesto condanne fino a 15 anni di carcere per “appartenenza a un’organizzazione terroristica”.

I dieci difensori dei diritti umani, tra i quali la direttrice di Amnesty International Turchia, sono stati arrestati il 5 luglio. A giugno era già stato arrestato Taner Kılıç, presidente della sezione turca.

È stato chiaro sin dal momento dell’arresto che siamo di fronte a procedimenti di natura politica aventi l’obiettivo di ridurre al silenzio le voci critiche della Turchia – ha dichiarato in una nota ufficiale John Dalhuisen, direttore per l’Europa di Amnesty International –. Accuse prive di sostanza e di fondamento. Tre mesi dopo l’arresto, la pubblica accusa non ha portato alcuna prova. Non ci dovrebbe volere neanche mezz’ora al giudice per archiviare tutto“.

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Turchia: le accuse fabbricate contro gli undici difensori dei diritti umani

Taner Kılıç andrà a processo a Smirne per aver scaricato l’app di messaggistica ByLock con la quale gli aderenti del movimento diretto da Gülen erano soliti comunicare. Tuttavia, due perizie indipendenti commissionate da Amnesty International sono giunte alla conclusione che sul suo telefono quell’app non è neanche mai stata installata.

Secondo l’accusa, İdil Eser avrebbe assistito tre organizzazioni terroristiche aventi ideologie diametralmente opposte. Alcune delle accuse rivolte contro di lei si basano su due rapporti di Amnesty International diffusi prima che entrasse a far parte dell’associazione.

Non sorprende che la pubblica accusa non sia riuscita a provare in alcun modo la tesi che il seminario di formazione che si stava svolgendo sull’isola di Büyükada, fosse un “incontro segreto per preparare una rivolta simile a quella di Gezi Park” o che gli imputati stessero prendendo parte ad attività illegali.

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Turchia: le pressioni internazionali

I processi iniziano mentre crescono le pressioni internazionali sulla Turchia affinché gli 11 difensori dei diritti umani siano rilasciati.

Si sono espressi in questo senso, tra gli altri, il segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjørn Jagland, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e il presidente della Commissione diritti umani del Parlamento europeo Pier Antonio Panzeri.

Del lungo elenco di governi, istituzioni e leader politici che hanno chiesto il rilascio degli 11 difensori dei diritti umani fanno parte la Commissione europea, il dipartimento di Stato degli Usa, Angela Merkel e tutto il governo tedesco così come quelli di Austria, Belgio e Irlanda.

Questi due processi costituiranno una prova decisiva per il sistema giudiziario turco – ha sottolineato Dalhuisen -. Se la giustizia verrà sovvertita da una spaventosa fantasia basata su accuse assurde e infondate, quello sarà un giorno nero per il sistema giudiziario turco e un fosco presagio per il futuro dei diritti umani in Turchia. Gli occhi del mondo osserveranno i processi di Istanbul e Smirne. È ampiamente giunto il momento perché i nostri colleghi siano rilasciati“.

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Turchia: chi sono gli undici imputati

İdil Eser – Traduttrice freelance e attivista, dal 2016 è la direttrice di Amnesty International Turchia. In passato ha svolto varie funzioni manageriali in organizzazioni non governative come la Fondazione della Storia, l’Assemblea dei cittadini di Helsinki e Medici senza frontiere.

Taner Kılıç, presidente di Amnesty International Turchia.

Özlem Dalkiran – Scrittrice, traduttrice, attivista dei diritti umani, è una nota campaigner per i diritti umani. È fra i fondatori di Amnesty International Turchia, dove è stata direttrice della comunicazione e direttrice della Sezione turca. È membro attivo dell’Assemblea dei cittadini (già nota come Assemblea dei cittadini di Helsinki).

Nalan Erker – Avvocata e consulente esperta in monitoraggio dei diritti umani in situazioni a rischio (ospedali psichiatrici, centri di cura, carceri minorili e violenza contro le donne). È stata membro del comitato dei direttori dell’Associazione Izmir Bar fra il 2002 e il 2004, e contemporaneamente parte del progetto “Il ruolo degli avvocati nella prevenzione della tortura”. Ha scritto e pubblicato diversi rapporti basati sui suoi lavori di monitoraggio.

Seyhmus Özbekli – Giovane avvocato, attivista per i diritti umani da quattro anni. Ha iniziato lavorando nell’organizzazione per i diritti umani Mazlumder. Attualmente collabora con Iniziativa diritti, con l’associazione Diyarbakır Bar.

İlknur Üstün – Attivista per i diritti umani è coinvolta in diverse organizzazioni di donne. Attualmente, è la direttrice del Kader (associazione delle donne) di Ankara, coordinatrice turca per il gruppo di lobby delle donne europee e coordinatrice per la Coalizione delle donne. Porta avanti ricerche sul genere e la politica locale, e collabora a giornali di natura accademica e non.

Nejat Taştan – Attivista dei diritti umani dal 1986. È nel Comitato direttivo della Associazione per i diritti umani – e ne è stato assistente segretario generale fra il 2004 e il 2006. È membro fondatore del comitato direttivo della Fondazione diritti umani della Turchia. È stato coinvolto nella gestione e nei comitati direttivi di diverse ong che lavorano sui diritti umani e la discriminazione. È competente in diversi aspetti dei diritti umani e delle libertà, fra cui razza, etnia, religione e credo, diritti dei disabili, diritti di associazione pacifica e diritto a un giusto processo. Nel quadro della Piattaforma per il monitoraggio di elezioni indipendenti ha svolto un ruolo attivo, monitorando tutte le elezioni in Turchia dal 2011. Dal 2010 è un coordinatore dell’associazione Uguali diritti, di cui è membro fondatore.

Günal Kurşun Accademico e avvocato. Prima del suo licenziamento, ha lavorato come docente presso la Facoltà di giurisprudenza all’Università di Başkent ad Ankara. È stato il primo avvocato turco a lavorare per la Corte penale internazionale (Icc) in Turchia. Ha sostenuto la ratifica da parte della Turchia dello Statuto di Roma che ha istituito la Icc e ha svolto attività nella società civile sui crimini di odio. È un attivista di Amnesty International Turchia ed è membro della Associazione agenda per i diritti umani.

Veli Acu – Dal 2009 è membro del consiglio di amministrazione dell’Associazione agenda per i diritti umani e membro di Amnesty International dal 2010. Segue studi accademici su diritti umani, nazionalismo, teoria politica e nella società civile. Ha lavorato in diverse organizzazioni della società civile dal 2010. Da maggio 2016 è un associato del Programma alimentare mondiale dell’ONU.

Ali Gharavi – Consulente di strategia informatica. Dopo aver trascorso alcuni anni nel settore profit, dal 2001-10 è diventato responsabile della tecnologia dell’informazione presso il Centro per le vittime della tortura (Cvt) con sede a Minneapolis, Stati Uniti, un’organizzazione che fornisce sostegno diretto ai sopravvissuti alla tortura e svolge attività internazionali per porre fine alla tortura e al trattamento inumano. Dal 2010-14, Gharavi ha diretto il programma “Privacy ed espressione” presso la Tactical Technology Collective. Negli ultimi tre anni, come consulente indipendente, Gharavi ha collaborato con un’ampia gamma di organizzazioni di diritti umani e note organizzazioni (tra cui Hivos e Front Line Defenders) sulle strategie per il sostegno e la protezione dei diritti umani. Gharavi ha facilitato la collaborazione tra esperti di assistenza psicosociale, protezione e strategia digitale per fornire un migliore sostegno ai difensori dei diritti umani. Ha svolto un ruolo chiave anche nella promozione di migliori standard etici e pedagogici nell’insegnamento e nel coaching delle ong sull’uso delle tecnologie dell’informazione. Scrivendo sotto lo pseudonimo di Ali Ravi, ha contribuito a una serie di materiali per i difensori dei diritti umani su questi temi.

Peter Steudtner – Formatore tedesco, fotografo e documentarista. Steudtner ha vissuto in Mozambico, prima lavorando sulla reintegrazione psicosociale dei bambini soldato nelle comunità locali e successivamente lavorando per diversi anni come funzionario per il Mozambico per le politiche di sviluppo della rete INKOTA di Berlino. Dal 2011 ha partecipato a corsi di formazione internazionale sulla nonviolenza a Kurve Wustrow, insieme a colleghi provenienti da Sudafrica e Nepal. Dal 2014 ha ampliato la sua prospettiva lavorando sulla comprensione strategica della tecnologia digitale nel contesto del lavoro sui diritti umani. Insieme a Ali Gharavi, Craig Higson-Smith e Daniel Ó Cluanaigh è co-autore di un manuale sulla “sicurezza olistica”, un lavoro che esplora esplicitamente la connessione tra gli aspetti fisici, psicosociali e digitali della sicurezza nel contesto del lavoro sui diritti umani. Dal 2015 è stato consulente con l’HIVOS, un’organizzazione internazionale di sviluppo, per fornire supporto nel campo della sicurezza delle informazioni alle organizzazioni per i diritti umani in paesi tra cui AngolaKenya e Mozambico. In collaborazione con un gruppo locale, ha sviluppato una serie di documentari riguardanti il land grabbing, lo sviluppo agricolo e i conflitti ambientali legati ai diritti umani in Mozambico.