Turchia: ancora uso della forza eccessiva da parte della polizia

3 Novembre 2013

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Il 18, 21 e 26 ottobre 2003 la polizia turca ha fatto ricorso alla forza eccessiva contro studenti, docenti e residenti che manifestavano contro l’abbattimento di circa 3000 alberi nel campus universitario del Politecnico del Medio Oriente (Odtü), nella capitale Ankara, per fare posto a un’autostrada. La polizia ha usato gas lacrimogeni, granate stordenti e proiettili di plastica contro manifestanti pacifici.

Nella notte del 18 ottobre, una ventina di camion e scavatrici hanno iniziato a lavorare per la costruzione dell’autostrada, che attraversa un bosco parte del quale è nel campus universitario. Un’accademica presente sul posto ha raccontato ad Amnesty International che intorno alle 22.30 la polizia ha usato gas lacrimogeni, sparando un gran numero di candelotti, prima verso il basso, poi direttamente contro 20 manifestanti pacifici che cercavano di entrare nel campus. Lei stessa è stata colpita al tallone da una bomboletta di gas e un’altra è stata colpita alla mano da un proiettile di plastica.

Secondo testimoni oculari, nel pomeriggio del 21 ottobre diverse centinaia di studenti e accademici si sono riuniti per piantare alberi in segno di protesta davanti a una delle porte del campus e sostituire simbolicamente alcuni degli alberi sradicati il venerdì precedente. Nelle ore successive, sconosciuti in abiti civili hanno attaccato i manifestanti, alcuni dei quali hanno iniziato a lanciare pietre contro la polizia. La polizia ha utilizzato una forza sproporzionata, facendo uso di gas lacrimogeni e granate stordenti per allontanare i manifestanti e ferendo diverse persone.

La polizia ha di nuovo usato forza eccessiva intorno alle 19 del 26 ottobre per disperdere un gruppo di oltre 500 studenti che tentavano di sfilare tra due entrate del campus per protestare contro l’operato della polizia nei giorni precedenti. Testimoni oculari hanno riferito ad Amnesty International che la polizia ha ordinato ai manifestanti di disperdersi ma ha iniziato a usare gas lacrimogeni e cannoni ad acqua contro di loro senza dargli il tempo di rispettare l’ordine. Gli studenti hanno tentato per diverse ore di riprendere la manifestazione, ma sono stati dispersi ancora una volta con la violenza.

Verso le 22, la polizia avrebbe picchiato uno studente che manifestava per poi spingerlo contro una barricata data alle fiamme. Lo studente ha riportato ferite gravi, tra cui una alla testa, e ustioni di secondo e terzo grado su diverse parti del corpo.

La negazione del diritto degli studenti e degli accademici dell’Odtü di manifestare pacificamente e l’uso eccessivo della forza contro di loro da parte della polizia suggeriscono che nessun insegnamento è stato tratto dalle proteste di Gezi Park.

Amnesty International chiede alle autorità turche di garantire che il diritto dei manifestanti dell’Odtü di protestare in forma pacifica sia rispettato e che le forze di polizia non facciano un uso non necessario o eccessivo della forza contro i manifestanti. Le accuse di abusi da parte della polizia devono essere sottoposte a indagini e  i responsabili portati davanti alla giustizia.

In un rapporto pubblicato il 2 ottobre, Amnesty International ha accusato le autorità turche di violazioni dei diritti umani di massa nel tentativo di reprimere le proteste di Gezi Park di giugno 2013.