Turchia, appello di Amnesty International al primo ministro Erdogan: porre fine all’uso eccessivo della forza

3 Giugno 2013

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Amnesty International ha lanciato un appello al primo ministro della Turchia Recep Tayyp Erdoğan chiedendogli di porre fine immediatamente all’uso eccessivo della forza contro manifestanti pacifici, garantire il diritto alla libertà di espressione e di riunione e avviare un’indagine rapida, indipendente e imparziale sull’uso eccessivo della forza al fine di consegnare alla giustizia i funzionari di polizia responsabili dei maltrattamenti dei manifestanti.

Ulteriori informazioni

A partire dal 29 maggio, oltre 2000 persone sono rimaste ferite in tutta la Turchia quando la polizia ha usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni contro i manifestanti.

Le proteste sono iniziate il 27 maggio a Gezi Park, in piazza Taksim, nel centro di Istanbul. Alcune centinaia di manifestanti avevano occupato il parco per manifestare contro la sua distruzione per far posto a un nuovo centro commerciale. Nelle prime ore del 29 maggio la polizia ha iniziato a disperderli facendo ricorso a uso eccessivo della forza e a gas lacrimogeni. Durante la notte di giovedì 30 maggio, quasi 3000 manifestanti si sono uniti alla protesta. Nelle prime ore del mattino, sono stati allontanati dal parco dalla polizia con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Decine di persone sono rimaste ferite durante l’intervento della polizia.

A partire da venerdì 31 maggio, le proteste si sono diffuse in tutto il paese e, da domenica 2 giugno, ci sono state centinaia di proteste in 67 province. In base a quanto riportato dall’Associazione medica turca, almeno 1500 persone sono rimaste ferite a Istanbul, 414 ad Ankara e altre 420 a Smirne. L’Associazione medica turca ha dichiarato che la maggior parte delle lesioni sono state causate dall’uso di cannoni ad acqua e gas lacrimogeni.

Amnesty International condanna l’ampio uso di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti pacifici. Alcuni video hanno filmato la polizia mentre spara deliberatamente lacrimogeni contro i manifestanti. I gas lacrimogeni, sparati irresponsabilmente ad altezza di persona e in spazi ristretti se non chiusi, persino all’ingresso del pronto soccorso di piazza Taksim, sono stati responsabili del maggior numero di ferimenti.

Le autorità affermano di aver arrestato oltre 1000 persone. Decine di video amatoriali hanno filmato scene delle manifestazioni e mostrano poliziotti che picchiano, prendono a calci e colpiscono con manganelli i manifestanti, anche quando questi sono resi inermi dagli effetti dei gas lacrimogeni.

Nei giorni scorsi, Amnesty International Turchia ha messo a disposizione i suoi uffici di Istanbul per fornire riparo ai manifestanti e soccorsi a quelli feriti.

FINE DEL COMUNICATO                                                                                 Roma, 4 giugno 2013

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